Mentre il traffico è al collasso e i servizi pubblici arrancano, l’amministrazione risponde con controlli a tappeto e tolleranza zero, aggravando il disagio di chi si muove in città anziché risolverlo
Leggendo l’articolo pubblicato ieri su La Nazione, si viene informati che “fioccano le multe” contro la sosta selvaggia: ben 1.791 verbali in tre mesi, una media di 20 al giorno solo sui viali, a colpire “i furbetti della sosta“. A guidare questa nuova crociata contro l’automobilista fiorentino indisciplinato sono i dispositivi tecnologici “Scout” e “Cerbero”, due strumenti di sorveglianza automatizzata installati sulle auto della polizia municipale che rilevano e fotografano le infrazioni in tempo reale, senza che un agente debba scomodarsi a scendere dal mezzo. O, nelle parole de La Nazione: “Scordatevi il classico fogliettino sul cruscotto, i verbali vengono recapitati direttamente a casa, di solito nel giro di un mese, al massimo 40 giorni.”
Siamo, insomma, di fronte a un’efficienza tecnologica chirurgica quando si tratta di elevare sanzioni. Ma mentre si celebra questo zelo punitivo, la città appare sempre più invivibile e caotica. Firenze è letteralmente assediata dai cantieri per la tramvia, con strade chiuse, deviazioni continue, tempi di percorrenza raddoppiati e servizi pubblici in sofferenza. L’articolo stesso riconosce che “le corsie già ridotte all’osso per i lavori di fatto ‘scompaiono’ per colpa di suv in doppie frecce e furgoni dal parcheggio proibito”.
Ma invece di risolvere le cause sistemiche del caos viario – assenza di coordinamento, cantieri mal gestiti, alternative carenti – si sceglie la scorciatoia della repressione a tappeto. “Il sistema Scout”, ci informa l’articolo, “è in grado di multare più veicoli in breve tempo, anche fino a sei multe al minuto, senza che l’agente della Municipale debba scendere dal veicolo per contestare l’infrazione sul posto.”
Tra chi commette queste infrazioni ci sono sicuramente alcuni incivili, ma una gran parte sono sicuramente cittadini esasperati che nel disordine quotidiano della città sono costretti a cercare soluzioni di emergenza nei loro spostamenti quotidiani. E mentre le multe piovono a ritmo costante, il bilancio comunale si ingrassa: nel 2024 Firenze ha incassato oltre 61 milioni di euro in sanzioni stradali, risultando il terzo comune in Italia per introiti da multe, e il primo comune in Italia per sanzioni pro-capite. A livello regionale, i Comuni toscani hanno totalizzato oltre 112 milioni di euro in verbali nel 2024. Ogni fiorentino, neonati compresi, ha generato una media di 168 euro a testa in multe.
Numeri impressionanti, quasi oltraggiosi, soprattutto se letti alla luce del contesto urbano in cui vengono prodotti: una città in cui il traffico è da tempo al collasso, e le regole stesse – pensate per una viabilità ordinata – diventano strumenti di vessazione in un contesto che è diventato straordinariamente caotico. A fronte di questi incassi milionari, poi, i fiorentini continuano a porsi la domanda: dove vanno a finire questi soldi?
A quanto pare, non in un rafforzamento visibile della sicurezza urbana o del decoro cittadino. Le strade restano cronicamente insicure, i fenomeni di microcriminalità – scippi, furti, vandalismi, truffe ai turisti, venditori abusivi – lasciati spesso alla gestione di polizia e carabinieri. La polizia municipale, che per legge dovrebbe occuparsi anche di sicurezza urbana, controllo del territorio, tutela del decoro e del patrimonio pubblico, sembra invece sempre più assorbita dal compito di multare i veicoli. Si presidiano i viali trafficati, ma non le piazze, non i parchi, non le zone critiche dove il disagio si fa visibile e il degrado avanza. La sensazione diffusa è che il Comune usi la multa non tanto come deterrente per migliorare la mobilità, ma come strumento di bilancio, con un occhio fisso all’incasso e non al benessere collettivo.
Come ricorda la Nazione, “A Scout e Cerbero non sfugge niente. E anche se il verbale sotto al tergicristallo non si vede, gli incivili della sosta non restano impuniti.” E così, mentre i fiorentini cercano disperatamente parcheggi in un labirinto di strade a corsie ridotte o bloccate dai lavori, vengono colpiti da multe invisibili e automatiche. In questo modo però Firenze non punisce più l’illegalità, ma una lott di sopravvivenza quotidiana. E questa strategia, mascherata da “tolleranza zero”, ha il sapore amaro della vessazione.
Foto: Copyright Fotocronache Germogli