Il consigliere di Fratelli d’Italia critica duramente il progetto della nuova linea 3.2.1: serviranno oltre 4 milioni per infissi e misure anti-rumore
Con l’avanzare dei lavori per la linea 3.2.1 della tramvia fiorentina, non si placano le polemiche sull’impatto ambientale e acustico di questo travagliato progetto. A sollevare nuovi dubbi è il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Matteo Chelli, che attraverso un comunicato sui social ha criticato alcune scelte dell’amministrazione, evidenziando i costi aggiuntivi legati alla mitigazione del rumore.
Secondo il consigliere, l’amministrazione ha già previsto quasi 4 milioni di euro per sostituire gli infissi di numerosi istituti scolastici situati lungo il tracciato, dove è atteso un peggioramento del clima acustico. Tra questi: I.S.I.S. Gobetti-Volta, Scuola Professionale Edile, Istituto degli Scolopi, Istituto Comprensivo Masaccio, IIS Morante – Ginori Conti – sede ITAS “Ginori Conti”, Istituto Salesiani Firenze, Istituto Salesiano dell’Immacolata e la Scuola Merlo Bianco. Per le abitazioni private, invece, si pensa di risolvere il problema con asfalto fonoassorbente e una nuova regolamentazione della circolazione semaforica.
Per Chelli, la pianificazione della mobilità cittadina continua a soffrire di una visione parziale, che non tiene conto della necessità di un vero e proprio sistema di circonvallazione: “Ancora una volta si conferma quanto abbiamo sempre sostenuto: la città necessita assolutamente di una tangenziale urbana, le cui funzioni non possono essere assolte dall’autostrada A1 come ipotizza erroneamente qualcuno”.
L’attenzione si sposta poi sul rapporto tra mobilità pubblica e privata. Chelli invita a superare la contrapposizione tra i due modelli, parlando piuttosto di complementarietà: “Si pensa di risolvere il problema vietando in futuro l’ingresso alle auto con lo scudo verde, dimenticando, però, che alcune domande di mobilità possono essere soddisfatte solo dal mezzo privato”. In questa prospettiva, è fondamentale potenziare il trasporto pubblico, ma anche costruire assi stradali che evitino ulteriore congestione delle viabilità interne ai viali: “Il rischio che si corre, altrimenti, è di migliorare la situazione di una zona a scapito di altre”.
Chelli infine attacca la scarsa trasparenza del Comune sul tema dell’inquinamento acustico, sostenendo che solo dopo un’attenta analisi dei documenti tecnici si scopre l’entità del problema: “Perché nessuno ne ha parlato sino ad oggi? Se non ce ne fossimo accorti e l’avessimo segnalato l’Assessore Giorgio avrebbe detto qualcosa? L’inquinamento acustico rappresenta un grave problema per la salute delle persone ed è imprescindibile che venga fatta chiarezza sotto questo punto di vista”.
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