Tranvia bloccata: se adesso è la sindachessa a chiedere «chiarezza»…e intanto si rafforza il fronte No Pista. La Firenze sui giornali di martedì 16 dicembre

© Fotocronache Germogli, specificare data

Condividi sui social

I più esotici diranno karma, i più filosofi la proverbiale ruota che gira: dopo tante battaglie burocratiche, cittadine ma anche individuali, adesso è nientepopodimeno che la sindachessa Funaro a «chiedere chiarezza» alla Soprintendenza, relativamente al blocco dei lavori della tranvia in piazza Beccaria, perché, ha spiegato a RTV38 poi ripresa da Repubblica Firenze, «non ci possiamo permettere assolutamente di avere ritardi» (!!!). Stessa chiarezza, beata ingenuità, chiede ai comitati e ai comuni che si oppongono all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola e che si sono uniti in un fronte per far prevalere le proprie ragioni: «non capisco su che cosa si basi l’impugnazione», ha detto spaesata, riferendosi ai recenti ricorsi dei comuni di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Carmignano, Poggio a Caiano e della provincia di Prato. Anche La Nazione Firenze ha dato risalto a cotale stupore, assieme a Corriere Fiorentino e La Nazione Prato: nessuno però si è domandato dove sia stata la Prima Cittadina in tutti questi anni di manifestazioni, presidi, convegni, assemblee, studi, analisi, inchieste e simulazioni al computer in cui le ragioni del No sono state ampiamente e diffusamente spiegate. Spetta intanto alla consigliera Cecilia del Re (Firenze Democratica) avvertire, in sede di Consiglio comunale e citata dal Corriere Fiorentino, che lo studentato di Monna Tessa «non sarà pubblico», bensì «uno studentato privato convenzionato per 20 anni grazie ai fondi del PNRR». Spuntano del pari altri magazzini illecitamente adibiti a strutture ricettive per alloggiare turisti, fa emergere un’inchiesta di Repubblica Firenze. Prosegue anche l’ecocidio, spostandosi proprio davanti al Franchi e propiziando il futuro abbattimento di 24 alberi «che secondo il piano non dovevano essere tagliati» (Corriere Fiorentino) per far posto ai cantieri: le frange più estreme del complottismo parlano di “rettiliani”, Firenze ci va vicina con una giunta di locuste che tutto devastano al loro passaggio. Non sono però solo gli alberi ad andare giù, ma anche le vetrine dei negozi: la stessa testata dà conto, in un trafiletto, di due spaccate alla Farmacia del Carmine e susseguente bottino di 200€ e una in via Maso Finiguerra con una refurtiva di 280; La Nazione Firenze dà voce allo sfogo di Santo Tallarita, che denuncia perdite addirittura per 20.000€ ai danni dei punti vendita della sua catena Tutto 1,19 Cent: gli ultimi tre giorni fa con un totale di 6.550€ di danni tra merce rubata e danneggiamenti, senza farsi mancare neppure la tentata aggressione a un addetto in uno dei due negozi colpiti (via de’ Conti e via Nazionale). Un PD asserragliato dalla sua stessa mala gestione amministrativa, che si riverbera sulle questioni interne: non riesce, Giani, a ricomporre lo scisma tra riformisti e schleiniani, con una maggioranza che proprio non vuol formarsi e un Fossi fiaccato dalle pressioni: tale il quadro delineato da La Repubblica Firenze e Corriere Fiorentino. Dal basso, proprio sotto il Consiglio comunale, arrivano anche le poche ma potenti voci del presidio di Sinistra Progetto Comune, riecheggiate da questi ultimi, in solidarietà con Francesca Albanese, a sostegno del popolo palestinese e per il boicottaggio dei prodotti israeliani: nessuno invece ha parlato della conferenza stampa tenutasi per la presentazione del comitato per il Sì al referendum sulla giustizia della prossima primavera, pur partecipato dai consiglieri Bambagioni (Lista Schmidt) e Santarelli (Noi Moderati), con saluto di Massimo Sabatini anch’egli della Lista Schmidt. (JCM)

 

In copertina: Copyright Fotocronache Germogli