di Santiago
Molti comuni abbassano artificialmente il limite di velocità per far cadere in errore l’ignaro automobilista. Un esempio lampante è a Firenze, dove il viadotto Marco Polo, che dall’uscita A1 Firenze Sud porta in città. Secondo quanto disposto dal codice, si tratta di una strada extraurbana principale con limite di velocità stabilito in 110 km/h, riducibile in caso di comprovata pericolosità. Che si tratti di strada urbana principale lo dicono i cartelli posti all’inizio e ad ogni rampa di accesso.
Per gli scettici ecco la definizione di strada extraurbana principale secondo l’art. 2 del Dlgs 285:
«B – STRADA EXTRAURBANA PRINCIPALE: strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia e banchina pavimentata a destra, priva di intersezioni a raso, con accessi alle proprietà laterali coordinati, contraddistinta dagli appositi segnali di inizio e fine, riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore; per eventuali altre categorie di utenti devono essere previsti opportuni spazi. Deve essere attrezzata con apposite aree di servizio, che comprendano spazi per la sosta, con accessi dotati di corsie di decelerazione e di accelerazione».
È evidente che le caratteristiche ci sono tutte e corrispondono, compresa l’area di servizio e le banchine pavimentate. Quindi il limite di velocità dovrebbe essere 110 km/h, ma il Comune di Firenze ha deciso di imporre un limite di 70 km/h.
Nella corsia che dalla città porta al casello A1, la situazione è la stessa, manca solo il limite a 60 km/h ma resta quello a 70 km/h su tutto il tratto.
La domanda è: perché il Comune di Firenze organizza delle trappole del genere? In base a quale norma il limite di velocità è stato ridotto da 110 km/h a 70 e poi perfino a 60 km/h visto che non risulta una particolare pericolosità del tratto stradale? Non sarà mica per fare cassa?
Solo un decreto prefettizio può ridurre i limiti di velocità su determinate strade, e solo in specifiche circostanze seguendo precise procedure. In generale, la riduzione dei limiti di velocità è possibile, ma deve essere giustificata da ragioni di sicurezza, come ad esempio tratti di strada particolarmente pericolosi o con caratteristiche plano-altimetriche sfavorevoli, e deve essere chiaramente segnalata con apposita segnaletica.
In copertina: Copyright Fotocronache Germogli