Un uomo del fare e del fare del bene agli altri per Alessandro Tomasi

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Andrea Parisi, imprenditore, da sempre impegnato nel volontariato, annuncia la sua candidatura al fianco del sindaco di Pistoia, aspirante governatore: “Potrei fare il pensionato, invece do il mio contributo. Lo faccio per le mie nipotine”.

 

“È giunto il momento di governare e di fare. Non sono legato a nessun partito politico: la lista civica è lo spazio giusto”

 

Ho scelto di affiancare Alessandro Tomasi in questa sua corsa alla Presidenza della Regione Toscana perché si è dimostrato uomo serio, capace di amministrare e fare, ricevendo un doppio mandato dai suoi concittadini in un Comune che fino al 2017 aveva idee opposte. Cosa mi ha spinto a fare questa scelta, a mettermi in giuoco in un momento della mia vita dove potrei godere dei frutti del mio lavoro?

Negli ultimi 42 anni sono stato sempre a testa bassa sul lavoro, che come imprenditore mi portava a prendere decisioni a volte difficili ma soprattutto a realizzarle. Sono stato cresciuto con il senso del dovere, dell’ascolto, del confronto, del rispetto ma soprattutto del fare non solo come imprenditore ma anche come volontario al servizio di chi aveva necessità. Oggi, raggiunto il traguardo della pensione e guardandomi intorno, ho preso coscienza che questo modo di gestire il pubblico non funziona ed oltre a non essere in grado di decidere non l’ho neppure di controllare. Basta chiacchere e promesse, basta spot pubblicitari.

Ti guardi intorno e ti rendi conto che la sanità non funziona, nonostante quello che ci fanno credere; basta parlare con medici e infermieri e la realtà è ben diversa: il buco di bilancio, che doveva essere coperto con l’Irpef fatta pagare ai soliti cittadini non è bastata a coprire il disavanzo anzi è aumentato. La raccolta della nettezza fa acqua da tutte le parti e costa sempre di più al cittadino, nonostante le promesse di diminuzione delle tariffe con raccolte differenziate, nuovi cassonetti intelligenti. Questa nettezza che ci costa anche dopo la sua raccolta perché trasferita in altre regioni o stati ; mi chiedo perché non utilizzarla seguendo il modello Brescia per creare energia e far diminuire non a chiacchere ma con i fatti i prezzi energetici al cittadino. E le grandi opere pubbliche sul nostro territorio più volte annunciate ma mai iniziate o concluse? Ancora spot, solo spot: abbiamo una FI-PI-LI pericolosa per gli utenti, una FI-SI-GR disastrosa con opere mai compiute e lavori interminabili nonostante le tecnologie avanzate e i mezzi d’opera di oggi. Da quanti anni sentiamo parlare della Tirrenica? E dei nuovi ponti sul fiume Arno? Dell’aeroporto di Firenze? E le poche opere realizzate con lavori che durano decine e decine di anni creando disagi enormi con utilizzo di materiali non adeguati che producono nel tempo nuovi cantieri ed ulteriore spreco di denaro pubblico?

Le recenti alluvioni, che hanno colpito il nostro territorio, hanno dimostrato che i consorzi di bonifica, che spillano soldi ai cittadini, pensano prima di tutto pagarsi i loro stipendi, visto che il controllo e la manutenzione del territorio, che si degrada sempre di più, non viene effettuato. Ma è colpa del cambiamento climatico e di chi ha l’onere di controllare e intervenire sul territorio… Mai prevenire interveniamo sempre dopo la catastrofe, ma la colpa è sempre di altri.

Mia moglie mi guarda, non mi dice niente, ma so quello che pensa: “Hai lavorato per tutta la vita, hai fatto crescere e studiare i nostri tre figli, hai dedicato il tuo tempo libero al sociale ; Tutti gli anni vai in Uganda a fare servizio nella missione delle Suore Mantellate; ora che possiamo stare tranquilli e goderci le nostre nipotine”. Faccio questo per loro; è per loro che dobbiamo intervenire adesso prima che tutto ciò che i nostri antenati hanno faticosamente costruito e noi altrettanto faticosamente cercato di conservare, ma gli altri, quelli senza colpe, stanno piano piano distruggendo.

Basta girovagare nei nostri centri cittadini per accorgersi della desertificazione: negozi storici, botteghe alimentari, di frutta e verdura, di abbigliamento che davano un reddito alle famiglie ma soprattutto creavano un tessuto sociale. Tutto sparito e solo pochi riescono ancora a resistere; solo botteghe di somministrazione di cibo per un turismo devastante di guarda e fuggi e le nostre città in mano ai nuovi aspiranti italiani (le famose risorse della Boldrini). Uffici pubblici spostati nelle periferie, visite mediche in ospedali o ambulatori irraggiungibili creando disagi ai cittadini più anziani, eppure lo sappiamo che la nostra popolazione invecchia. Pensiamo solo a fare centri commerciali con prodotti a basso costo in mano alle multinazionali che non pagano, come tutti gli imprenditori del nostro territorio, ugual percentuale di tasse in base ai parametri di calcolo esistenti.

Ti giri intorno e vedi i nostri giovani camminare per le vie come atomi con un cellulare in mano, non sanno fare più di conto, non leggono più, se non hanno Google Maps si perdono per le vie, non vivono più il sociale, le amicizia si fanno con il cellulare. Sono spariti i giovani dai luoghi di ritrovo di un tempo dove regnava il confronto e si imparava il rispetto verso gli altri e si cresceva anche con qualche scapaccione.

Ecco perché ho scelto di correre insieme a Tomasi nella sua lista civica, rinunciando ai privilegi di un pensionato. Non sono legato a nessun partito politico e la lista civica mi lascia lo spazio necessario per portare il mio contributo, pur essendo consapevole delle molteplici difficoltà da affrontare, ma la vita di ognuno di noi e ricca di momenti di difficoltà, che devono essere affrontati e superati. Nessuno è risparmiato. È il momento di ascoltare i cittadini che conoscono il proprio territorio, di confrontarsi con loro, di rispettarli. È giunto il momento di governare e di fare.