Una piazza per Firenze, abbiamo raccolto le voci del fronte civico: “Vogliamo una città civile”

piazza7

Ieri sera Piazza della Signoria si è trasformata in un grande palcoscenico civico, animato dalla partecipazione di centinaia di cittadini. Una manifestazione apartitica, priva di bandiere ma ricca di contenuti e motivazioni. Numerose associazioni, comitati di quartiere e gruppi civici si sono uniti sotto un unico obiettivo: denunciare il progressivo deterioramento della qualità della vita a Firenze. Un disagio sempre più evidente, confermato anche dai dati ufficiali che, anno dopo anno, raccontano una città piegata da criminalità crescente, affitti insostenibili, stress ambientale, traffico paralizzante e un sistema di trasporto pubblico inefficace. Una protesta civile, ma determinata, per richiamare l’attenzione su un declino che sta rendendo la vita quotidiana dei fiorentini una vera e propria via crucis.

Al centro della protesta, il degrado crescente, il senso di insicurezza che pervade ormai tutti i quartieri della città, e le recenti politiche comunali ritenute da sempre più cittadini  incomprensibili quando non dannose. Tra i temi più sentiti, l’abbattimento sistematico di alberi sani, le nuove norme sul pass per la sosta nella ZCS (Zona Controllo Sosta), e il contestato progetto dello “scudo verde”.

I promotori dell’evento sono realtà attive da tempo nel tessuto cittadino, tra cui Ribella Firenze di Francesca Marrazza, Aria Nuova per Firenze di Alberto Martini, Firenze Vera di Andrea Asciuti, Il Mondo che Vorrei, il Comitato Quartiere 4 Isolotto, il gruppo Abusivismo e Degrado, e il Comitato Ex Comunale, ma erano presenti anche tutti i congilieri di Fratelli d’Italia (Draghi, Chelli, Sirello, Gandolfo), Lega (Mossuto e c’era anche Bussolin), Forza Italia e Lista Schmidt e Santarelli del gruppo misto. Tutti hanno sottolineato la necessità di un cambio di passo radicale nella gestione della città.

Francesca Marrazza, ex candidata sindaco e promotrice di Ribella Firenze, è intervenuta più volte, ponendo con forza il tema della sicurezza urbana: “Noi vogliamo il vigile di quartiere. Dicono che ne hanno assunti 200, ma nessuno li ha visti. Ne possono assumere anche 2000, ma se stanno a casa non serve a nulla. Vogliamo vederli per strada, presenti nei quartieri, anche di notte, che facciano cose, che ci aiutino. Non vogliamo arrivare a doverci fare giustizia da soli, questa non è civiltà. È loro compito occuparsi anche del decoro e della sicurezza, come previsto dall’articolo 15 del regolamento di polizia municipale”. Poi l’avvertimento: “Il degrado è l’humus della criminalità. Se riusciamo ad abbattere il degrado, riusciamo a isolare i criminali, che a detta della polizia sono solo una minima parte, ma tengono in scacco un’intera città. Questo non lo possiamo accettare”.

Marrazza ha denunciato anche le ripercussioni sociali dell’insicurezza, in particolare per le donne: “Ci sono donne che rinunciano a lavorare perché hanno paura a uscire da sole”. Alcune sono costrette a farsi accompagnare dai mariti o fidanzati per andare a lavorare: La rinuncia al lavoro è la rinuncia all’indipendenza”.

Nel mirino anche la gestione della sosta e della mobilità. “Non è accettabile che tutta Firenze diventi un parcheggio a pagamento. Ci vendono un pass, ma non ci garantiscono un posto auto. Paghiamo per l’”idea” di poter parcheggiare, ma non troviamo nessun parcheggio. E poi vogliono sapere dove parcheggiamo e perché. Ma saranno fatti nostri”, ha detto ancora Marrazza, tra gli applausi dei presenti.

Marrazza ha poi affrontato un tema particolarmente sentito dai cittadini: l’abbattimento massiccio degli alberi. “Dire abbattimenti selvaggi è dire poco. Sono arrivati ovunque, a macchia di leopardo. Spesso senza avviso, o con cartelli messi in ritardo. Sono entrati come ladri e hanno tagliato i nostri amici di sempre, i giganti buoni. È un sacrificio che fa male al cuore. Alberi centenari sono stati abbattuti con la stessa semplicità con cui si sposta una panchina, come se non fossero esseri viventi. Dobbiamo chiedere con forza che si fermino. Non possono continuare a deturpare Firenze come se la città fosse solo loro. Firenze è anche nostra”.

Più simbolico e provocatorio l’intervento di Leonardo, il giovane attivista col megafono de Il Mondo che Vorrei, che riferendosi alle nuove telecamere a tre teste con intelligenza artificiale recentemente acquistate dalla polizia municipale per fare multe, ha affermato: “Cerbero è il cane infernale a tre teste che protegge le porte dell’inferno, perchè Firenze è diventata l’inferno, grazie a questi.” Andrea Asciuti, rappresentante di Firenze Vera, ha attaccato le politiche sullo scudo verde: “Fate pagare un ticket ai turisti, non rompete le scatole ai lavoratori della cintura metropolitana. Non potete penalizzare chi arriva con un camioncino Euro 0 o Euro 1 per consegnare al mercato la mattina.”

Concludiamo con un commento del consigliere Mario Sabatini di Lista Schmidt, che alle nostre telecamere ha criticato duramente l’operato della giunta Funaro. “Questa è un’amministrazione che guida a senso unico. Non ascolta. Firenze è governata da un voto ideologico, non da una scelta consapevole. Non si vota per i programmi, ma per appartenenza. E i risultati si vedono. È passato un anno, e non c’è un solo provvedimento che abbia funzionato: dallo scudo verde al pass sosta, dal taglio degli alberi alla gestione degli affitti brevi. I cittadini chiedono un cambio di passo radicale”.

L’evento si è chiuso con un messaggio chiaro e condiviso da tutti i promotori: Firenze merita di più. Merita un’amministrazione capace di ascoltare, di proteggere e di governare con responsabilità. “Noi vogliamo una città civile”, ha ribadito Marrazza. In piazza, in molti hanno risposto con un applauso, ma anche con la promessa che quella di ieri non sarà l’ultima mobilitazione.