Vetri spaccati, botte e aggressioni senza motivo: la follia non da elogio imperversa a Firenze. I Comuni chiedono più poteri ma anche più sicurezza. La Firenze sui giornali di domenica 26 ottobre

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Tutti per l’acqua pubblica, adesso: 14 anni dopo la violazione dei risultati del referendum del giugno 2011, i Comuni, a partire da Firenze, si riscoprono favorevoli all’acqua pubblica. Occhio però ai titoloni: Sara Funaro e i sindaci di Cantagallo, Vaiano e Carmignano si sono espressi per la riacquisizione delle quote del privato, ma per portarla a termine serviranno dai 100 ai 150 milioni di euro e in più il Tribunale di Firenze deve ancora pronunciarsi, lo farà a gennaio, sul ricorso di ACEA contro l’estromissione da Publiacqua. Questo è il quadro che emerge, in breve, dai resoconti di Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino, La Nazione Firenze e La Nazione Prato. Dubbioso, però, l’ex sindaco di quest’ultima città Biffoni, che pur dicendosi, ai microfoni del secondo, sostenitore anch’egli della ripubblicizzazione dell’acqua vuole mantenere il sistema multiutility. Il Comune di Firenze, invece, adotta la tattica del bastone e della carota: promette sconti e ristori sulla TARI da luglio per quanto riguarda le attività più sfavorite dai cantieri della nuova tranvia (La Nazione Firenze), ma si piegherà verosimilmente alla nuova normativa di ARERA per far pagare tutti in base ai conferimenti, a partire dal 2028 (La Repubblica Firenze). Empoli voterà il 9 novembre, è confermato, sull’uscita del Comune da Plures (Corriere Fiorentino), ma Signa, sullo stile del Grande Fratello, vanta altri risultati propagandistici sulla «lotta contro l’abbandono dei rifiuti» (La Nazione Firenze), aumentato in realtà dall’imposizione del cosiddetto A-Pass, come chiunque può vedere in un giro tra le vie e i quartieri della Città Metropolitana. Fumosa come il quadro iniziale è la promessa del cronoprogramma dei lavori allo stadio, che però, ci assicura la terza, «è vicino». Anche qui, non bisogna farsi ingannare: il condizionale all’inizio dell’articolo e le avvertenze iniziali, ancora nel sottotitolo, sull’«area troppo slim del cantiere» e la «burocrazia tiranna» impongono scetticismo. Corriere Fiorentino e La Repubblica Firenze, infatti, ipotizzano l’uno «sei mesi via dal Franchi» come «ipotesi per il 2028», l’altra si sofferma sui «ritardi al Franchi sul numero degli operai» e sulla «rabbia [della] Fiorentina». Anche in tutt’altro ambito, comunque, la situazione è tutt’altro che stabile: nella fattispecie, alla Pergola è «braccio di ferro sul nuovo direttore generale» e soprattutto sulle modalità con cui sceglierlo, dopo che Regione e Fondazione CDA hanno chiesto un rinvio per scongiurare in principio una nomina diretta, fa sapere La Repubblica Firenze. Sul piede di guerra, invece, il Comitato Salviamo Firenze contro lo sbancamento della Collina delle Rovinate per farci l’ennesimo albergo di lusso (Corriere Fiorentino), ma anche i sindacati degli autisti di autobus dopo un altro episodio di violenza, che tuttavia, fortunatamente, non ha provocato vittime: ieri mattina all’alba, raccontano La Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino e La Nazione Firenze, un quarantenne romeno ha dato in escandescenze sul 23 e ha dapprima spintonato un paio di passeggeri, poi ha spaccato il vetro con il martelletto per le emergenze, e non è stato facile per le forze dell’ordine fermarlo. Un altro straniero, senza fissa dimora e con problemi psichiatrici, ha aggredito una 24enne e un 80enne a Novoli, riportano Corriere Fiorentino e La Nazione Firenze, per la quale però la seconda vittima di anni ne avrebbe 70. Entrambi, comunque, fuori pericolo. L’assalitore, pare, non è stato ancora preso. È sullo sfondo di episodi come questi che i quartieri sono tornati a chiedere sia più poteri che più sicurezza: promettono migliore gestione dell’ambiente e dei servizi nel primo caso, rinascita concreta e abitazioni a prezzi calmierati nel secondo, soprattutto alla Leopolda e a San Jacopino in una zona, dicono, «che oggi soffre degrado e criminalità», viene riportato su La Nazione Firenze che ha coperto entrambe le categorie di rivendicazioni. Leggiamo tuttavia, sulle pagine della stessa, che il degrado affligge anche l’ambiente: in via Torre degli Agli i residenti delle case popolari denunciano «umidità e problemi in casa», tra barriere architettoniche e pericoli vitali per i disabili. In viale dei Bambini, invece, si è spezzato un grosso ramo nel giardino dove giocano i bambini, per fortuna senza conseguenze. Non mancano neppure casi di aperta discriminazione sessista, dove a farne le spese è addirittura Artemisia, essa stessa distintasi in passato per azioni simili e oggi espulsa dal coordinamento Donne in Rete contro la Violenza per aver ammesso uomini nel consiglio direttivo. Il contesto politico-istituzionale, non più roseo, vede infine la Lega appellarsi all’«unità» in un tentativo di iniziare una battaglia per l’esautorazione di Vannacci, costretto a una tregua coi ceccardiani (La Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino), mentre Tomasi, da Prato ove si trovava per un evento sui tre anni di governo Meloni, coperto dal Corriere Fiorentino, non dà ancora una risposta certa su cosa intenda fare tra restare sindaco o andare all’opposizione in Regione. Le prossime settimane saranno, forse, decisive. (JCM)