Si riaccendono i riflettori sul Giardino Caponnetto, sul Lungarno del Tempio, dove alla fine di maggio si sono verificati nuovi episodi di violenza e degrado. A denunciarlo è la Fondazione Caponnetto, che parla di una situazione ormai fuori controllo, aggravata dall’arrivo dell’estate.
Il 30 maggio sono stati registrati due episodi distinti: uno al mattino, apparentemente senza gravi conseguenze, e uno più serio nella tarda serata. Intorno alle 23, infatti, si è verificata una rissa tra spacciatori, tre soggetti noti alle forze dell’ordine – di cui uno, secondo quanto riferito, dovrebbe trovarsi agli arresti domiciliari. Durante la colluttazione è rimasto lievemente ferito un passante. Sul posto sono intervenute le volanti della Polizia di Stato e un’ambulanza del 118. Nonostante l’intervento delle autorità, il giorno seguente i pusher erano di nuovo presenti nell’area verde “come se nulla fosse accaduto”, denuncia la Fondazione.
Il giardino, simbolicamente dedicato ad Antonino Caponnetto, magistrato simbolo della lotta alla mafia, è da anni teatro di attività di spaccio e microcriminalità, soprattutto nei mesi estivi. Sebbene siano aumentati i controlli, anche grazie alla collaborazione dell’ANC (Associazione Nazionale Carabinieri) nel piano comunale “Movida Sicura”, la situazione resta critica.
«È necessario iniziare a pensare al concetto di “sicurezza del giorno prima”, prima che accada l’irreparabile», afferma Salvatore Calleri, presidente della Fondazione. «Il giardino è dedicato a Caponnetto perché in vita dedicò a questo bellissimo spazio verde l’ultimo suo intervento, molto duro, contro i pusher di 23 anni fa che allora imperavano. Lo dobbiamo quindi anche alla sua memoria». Un richiamo alla memoria del magistrato e alla responsabilità delle istituzioni, affinché la situazione non venga più tollerata.
La Fondazione Caponnetto sollecita misure immediate e concrete: l’installazione di telecamere di videosorveglianza nei punti ciechi, l’aumento dell’illuminazione nella zona del cantiere della tramvia, e una revisione del sistema di risposta del 112, giudicato troppo lento nel gestire le emergenze.