Violenza Pro-Pal, il Sindacato Autonomo di Polizia: “Noi capro espiatorio di tensioni sociali”

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“Non si tratta più di episodi isolati ma di un vero e proprio modus operandi organizzato a livello nazionale”

 

Ancora una volta una manifestazione annunciata come pacifica si è trasformata in scontro frontale con la polizia. Ieri sera alla stazione di Santa Maria Novella il corteo pro-Palestina ha oltrepassato il limite, lanciando bombe carta, bottiglie e fumogeni contro i cordoni delle forze dell’ordine e occupando i binari, con conseguenze per la sicurezza dei cittadini e la circolazione ferroviaria. Diversi agenti e funzionari di P.S. sono rimasti feriti.

In una nota, il Segretario Provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia Firenze, Massimo Bartoccini, ha dichiarato: «Il diritto a manifestare non significa mettere in pericolo poliziotti e cittadini. Quello che abbiamo visto a distanza di pochi giorni non ha nulla a che vedere con la pace: è stata solo violenza organizzata contro lo Stato e i suoi servitori. Noi siamo con i colleghi che ieri, ancora una volta, sono stati usati come obiettivo da chi cerca lo scontro a ogni costo».

Bartoccini ha poi sottolineato la pressione che grava oggi sulle forze dell’ordine: «Siamo chiamati a garantire sempre. I poliziotti sono diventati il capro espiatorio delle tensioni sociali e politiche: questo non è tollerabile. Chi in politica minimizza o strizza l’occhio a chi aggredisce la polizia, deve sapere che non difende la democrazia, la indebolisce».

Il SAP Firenze esprime massima solidarietà ai poliziotti feriti e prende nettamente le distanze da chi, dietro lo slogan della pace, sceglie la violenza.

«Ormai è chiaro: non si tratta più di episodi isolati ma di un vero e proprio modus operandi organizzato a livello nazionale, con un solo obiettivo, lo scontro con la polizia. Ci hanno scelto come bersaglio, come nemico politico, ma noi non siamo una parte: noi siamo la polizia, siamo lo Stato, e non accetteremo mai di essere usati come capro espiatorio», conclude Bartoccini.