Focus LFCV | Funaro, il PD e l’asilo nido “eterno” delle Cascine: un’odissea di promesse non mantenute e ritardi cronici

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Di Roberto Vedovi

Da oltre cinque anni si rincorrono annunci, promesse e proclami, ma il progetto del nuovo asilo nido al Parco delle Cascine è ormai diventato l’ennesima riprova di una politica fiorentina degli annunci che non si traduce mai in fatti concreti. Un’iniziativa presentata con entusiasmo nel lontano maggio 2019, che sembrava destinata a rivoluzionare l’offerta educativa per i più piccoli, grazie a un investimento iniziale di 1,5 milioni di euro per il recupero di un edificio storico ottocentesco nel piazzale delle Cascine.

Sei anni dopo, nel 2025, il cantiere è ancora a rilento, il cartello dei lavori riporta date scadute da quasi un anno, e la struttura, lungi dall’essere pronta, continua a essere un sogno lontano per le famiglie fiorentine. Ancora un ennesimo esempio delle criticità gestionali delle amministrazioni di marca PD, che sembrano andare avanti nella rodata pratica di eccellere più nell’ostentazione di progetti futuri che nella loro concreta realizzazione.

Fin dal primo annuncio del 20 maggio 2019, l’amministrazione allora guidata da Nardella, con l’allora assessora all’Educazione e al Welfare Sara Funaro in prima linea, aveva raccontato il progetto del nuovo asilo nido come una svolta per Firenze. La struttura, destinata a ospitare fino a 48 bambini (poi 50, secondo aggiornamenti successivi), avrebbe dovuto essere un modello di sostenibilità e innovazione: recupero di un edificio storico, spazi gioco recintati, pannelli solari per l’autosufficienza energetica, un pozzo per l’irrigazione del giardino. Insomma un progetto all’avanguardia, che avrebbe risposto ai bisogni delle famiglie e ridotto le liste d’attesa per i nidi.

Nel novembre 2020 si parlava di un avvio dei lavori entro il 2021, con una data stimata per l’inizio effettivo nei primi mesi del 2022. Ancora nel marzo 2024, l’ormai sindaca Sara Funaro, in un sopralluogo al cantiere, celebrava l’ennesima promessa: l’asilo sarebbe stato stato pronto per l’anno scolastico 2025/2026, grazie a un finanziamento di oltre 2 milioni di euro, in parte proveniente dai fondi PNRR e in parte dalla Fondazione CR Firenze. Ma in un sistema ormai purtroppo rodato, ad ogni annuncio sono seguite nuove date, nuovi annunci di finanziamenti e nuove rassicurazioni, senza però che i lavori procedessero con la rapidità promessa. L’ultimo post Facebook della sindaca, datato 29 Agosto 2025, non fa eccezione: accompagnata dai presidenti dei quartieri 1 e 4 e dall’assessora ai servizi scolastici Benedetta Albanese, Funaro ha descritto un cantiere in pieno fermento. Parole che suonano come un’ennesima ostentazione di risultati futuri, mentre la realtà mostra un cantiere fermo, con un cartello che indica una consegna prevista per il 2 ottobre 2024, mai aggiornata, e lavori in ritardo di quasi due anni.

Il cartello di cantiere, con la sua data di consegna ormai scaduta da 11 mesi, è forse il simbolo più tangibile dell’incapacità dell’amministrazione di rispettare i tempi annunciati. La durata prevista dei lavori, 365 giorni, avrebbe dovuto portare all’inaugurazione dell’asilo nell’autunno 2024. Invece, a fine agosto 2025, i lavori alla struttura sembrano ancora in una fase preliminare e non si vede un avanzamento significativo.

L’amministrazione fiorentina sembra avere un talento particolare nel promuovere visioni grandiose che però tardano a vedere una relizzazione. Oltre al nido delle Cascine, si è parlato a lungo di tanti altri progetti finanziati con i fondi PNRR, come la scuola media Ghiberti, il polo natatorio di San Bartolo a Cintoia, il Parco Florentia e altre strutture scolastiche. Nel marzo 2024, Sara Funaro e la Fondazione CR Firenze annunciavano con orgoglio 32 milioni di euro di finanziamenti PNRR e 7 milioni da altri bandi europei, come se i fondi fossero già sinonimo di risultati concreti. Ma il caso del nido delle Cascine dimostra che i finanziamenti, per quanto ingenti, non garantiscono l’efficienza nella realizzazione. L’elenco dei progetti futuri è lungo e ambizioso, ma la loro concretizzazione sembra sempre rimandata a un domani indefinito, mentre i bisogni delle famiglie restano senza risposta.

Foto Cover: Facebook

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