Lagarde e la BCE a Firenze per l’euro digitale: un vertice decisivo passato quasi sotto traccia nella stampa cittadina

GERMOGLI PH 29 OTTOBRE 2025 FIRENZE PIAZZA STROZZI IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA VISITA LA MOSTRA SU BEATO ANGELICO A PALAZZO STROZZI NELLA FOTO EUGENIO GIANI SARA FUNARO

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Solo “Firenze e Dintorni” ne parla chiaramente, mentre la stampa locale sorvola sulle decisioni prese dalla BCE a Firenze

 

Mentre gran parte della stampa locale si è concentrata  sulla visita di Christine Lagarde al mercato di Sant’Ambrogio, solo Firenze e Dintorni ha riportato oggi in modo chiaro la notizia dell’importante decisione presa dalla BCE nell’incontro che si è tenuto ieri a Firenze. Il Consiglio direttivo della BCE, riunito a Firenze, ha infatti deciso di “procedere alla prossima fase del progetto dell’euro digitale”: le banche centrali dell’eurozona costruiranno la “capacità tecnica necessaria” in vista di una possibile emissione nel corso del 2029, con un progetto pilota già nel 2027.La BCE prevede che i co-legislatori europei “adotteranno il regolamento sul lancio dell’euro digitale nel corso del 2026”, passo cruciale verso l’introduzione della nuova forma di moneta.

Christine Lagarde, presidente della BCE, ha commentato così la decisione:

“Stiamo lavorando per rendere la forma più tangibile dell’euro – il contante – adatta al futuro, ridisegnando e modernizzando le banconote e preparando l’emissione del contante digitale.”

Una notizia di rilevanza europea che coinvolge moneta, sovranità, pagamenti, finanza pubblica e privata. La proposta dell’euro digitale è infatti una riforma estremamente sensibile e controversa, che solleva questioni delicate: limiti di detenzione individuale, impatto sulla capacità delle banche commerciali di raccogliere depositi, implicazioni per la privacy, la sovranità monetaria, la competizione nei pagamenti. E tuttavia: nella stampa locale fiorentina, al di là di qualche breve cenno all’incontro, nessuno ha spiegato con chiarezza perché fosse in programma a Firenze, quali decisioni concrete siano state prese, né quale impatto possano avere su cittadini, imprese e sistema bancario.

A questo silenzio mediatico si aggiunge quello istituzionale: nessun rappresentante della giunta comunale ha rilasciato dichiarazioni o commenti ufficiali sull’incontro, sulle sue motivazioni o sulle sue possibili ricadute per la città.

Foto: Copyright Fotocronache Germogli