Tra parole, ritmo e tap dance, lo spettacolo racconta donne che per nascita, guerra, esilio e politica hanno vissuto in molti Paesi e hanno saputo tramandare un’eredità oltre i confini
Lo spazio culturale InStabile – Culture in Movimento conferma ancora una volta il suo impegno nel proporre esperienze artistiche che intrecciano teatro, musica, danza e narrazione.
Sabato 15 novembre, alle ore 19.00, va in scena lo spettacolo intitolato «Oltreconfine – L’eredità spirituale tra generazioni di donne leone in esilio», scritto e interpretato da Natalia Bavar e Eva Agostinelli, con un linguaggio misto di letture teatrali, tableaux narrativi e tap dance, destinato a un pubblico dai 12 anni in su e della durata di circa 45 minuti.
Il tema centrale dello spettacolo è l’esilio – geografico, culturale, identitario – vissuto da tre generazioni di donne che, per nascita, guerre, esilio o impegno politico, hanno attraversato Paesi e civiltà diverse, integrando contaminazioni e costruendo una forma di meticciato identitario che va oltre i confini fisici e temporali. In questo senso, la «eredità spirituale» diventa il filo invisibile che lega queste generazioni, trasmettendo valori, sogni, memorie e speranze. Lo spettacolo assume anche una dimensione di riflessione sociale: attraverso il ritmo, la danza, le parole, viene indagata la trasmissione di identità, la resilienza delle donne, la relazione tra radici e nuovi orizzonti. Un momento di condivisione che invita il pubblico non solo a osservare, ma a partecipare interiormente al racconto.
L’ingresso è a offerta libera, favorendo così l’accessibilità e la partecipazione di un pubblico vario, previa prenotazione via email (info@cirkfantastik.com) o WhatsApp al numero 389 1824669. Lo spettacolo è inserito all’interno della rassegna Autunno Fiorentino 2025, manifestazione che porta eventi culturali diffusi nel territorio fiorentino.
Il progetto dell’InStabile, nato come spazio polivalente dedicato alle arti performative, al circo contemporaneo e alla world music, si distingue ormai da anni per la sua visione rivolta alle comunità locali e al contempo aperta alle contaminazioni interculturali e internazionali. L’ambientazione di questo magnifico teatro-circo con l’iconico tendone (chapiteau) è lungo le rive dell’Arno sotto il ponte del Varlungo, in uno spazio che unisce natura urbana e creatività.

