La cultura sempre più un lusso mentre si rischia un effetto “generazione perduta” e le saracinesche si abbassano. Nel PD infuriano le guerre intestine. La Firenze sui giornali di domenica 7 dicembre

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È stata rinviata, ci informano dalle sezioni nostrane di Repubblica e Tirreno, la riunione della direzione regionale del PD: essa si terrà dunque prima di Natale, con venti interventi ancora da discutere e una guerra interna che infuria tra riformisti e schleiniani: l’intervento finale di Giani, riporta soprattutto il secondo, non è «mai stato così schleiniano», in un evidente intento conciliatorio la cui riuscita è però tutta da vedere. Il prezzo dell’ingovernabilità anche interna del principale partito del campo largo si ripercuote però tutto sui cittadini: Il Tirreno intanto riporta uno studio di Confcommercio per il quale, entro il 2035, chiuderà il 25% delle attività toscane, un 5% in più sopra la media italiana con Pistoia e Livorno le più a rischio (-27% e -25% rispettivamente, Firenze si ferma “solo” a un -20.1%). Questo 2025 ha visto, da parte sua, la conferma della preoccupante tendenza, al rialzo dal 2016 e acuitasi dal 2020, di giovani tra i 18 e i 24 anni rivoltisi al Centro di Salute Mentale del Chianti di San Casciano, 40 in più rispetto all’anno scorso secondo i dati divulgati da La Nazione Firenze. Ristagna anche il fronte del turismo, nonostante il trionfalismo di quest’ultima, con le prenotazioni per questo ponte dell’Immacolata attestatesi allo stesso quantitativo del 2024 e con anzi un calo dei cittadini americani. Torna in piazza anche il Comitato Salviamo Firenze, riunitosi davanti all’ex Convitto della Calza, per dire basta agli alberghi camuffati da Spa: ne hanno dato conto la stessa testata insieme al Corriere Fiorentino, la quale prima ha coperto anche l’opposizione unanime di Confindustria, CNA e categorie all’imposizione del pedaggio sulla Fi-Pi-Li, avvertendo sull’aumento che ne deriverà sul costo delle merci e paventando persino profili di incostituzionalità. Si amplierà invece, da mercoledì, il cantiere sui viali per la tranvia verso Bagno a Ripoli, ed è già allarme per i disagi che quasi certamente ne scaturiranno per la mobilità natalizia. Per lo stadio, invece, ci si muove tutto insieme ora, promettendo addirittura incentivi economici per accelerare sui lavori: di colpo l’obiettivo è diventato «terminare la Fiesole alla fine del 2026», secondo quanto sottotitola La Repubblica Firenze. «Rallenta la marcia del cemento», invece, con un 42% di suolo consumato che pone la nostra città al secondo posto dopo Forte dei Marmi (46%) in superficie artificiale: è notizia de La Nazione Firenze, la quale ha rilanciato il corrispondente rapporto ISPRA sull’anno scorso. Arriva infine una «maxi-stangata» sui musei civici: da febbraio i biglietti aumenteranno addirittura del 30%, con una visita alla Torre di Arnolfo che, riportano Corriere Fiorentino e Il Tirreno Firenze, costerà 20€ dai 12.50 attuali; per Palazzo Vecchio si dovranno pagare 18€ anziché gli attuali 12.50, per il Brancaccio 15 anziché 10, quest’ultimo sarà il nuovo prezzo per una visita al Museo Bardini dai 7 di adesso, 8€ per il Forte Belvedere invece che 5, aumento di “solo” un euro per gli scavi (da 4€ a 5), 13€ per il Museo del Novecento e non più 9.50, 8€ per la Torre di San Niccolò, la Torre di San Giorgio, quella della Zecca e quella di Porta Romana e non più 6. Ecco come la cultura, a Firenze, diventa sempre più un lusso che esclude anziché includere, facendo venir meno la sua stessa funzione antonomastica e determinandone, in ultima analisi, la falsità e l’insussistenza in quella che, sotto questo alto nome, viene propagandata dagli incolti del PD. (JCM)

 

In copertina: Copyright Fotocronache Germogli