Alta stagione nel caos: il Comune cambia tutto per i bus turistici,
ma l’area d’ingresso alle Cascine aspetta ancora una riqualificazione
Nel cuore dell’alta stagione turistica, Firenze stravolge le regole per i bus turistici, spostando la loro sosta da Lungarno Pecori Giraldi all’area delle Cascine. Una decisione annunciata in tempi stretti e contestata da più parti, che riapre il dibattito sulla necessità di una migliore pianificazione della mobilità urbana – che appare sempre più approssimativa e scoordinata – ma anche sull’urgenza di riqualificare l’intera area di Piazza Vittorio Veneto e dell’ingresso alle Cascine, incluso il famoso info-point nell’area ex-Meccanò, il cui cantiere è ancora in stallo dopo oltre cinque anni di lavori.
La riqualificazione di Piazza Vittorio Veneto, il cui progetto è stato presentato nel 2023 dall’ex sindaco Nardella ma per il quale si attende una delibera di approvazione in giunta, si ispira al disegno storico del Poggi, con l’obiettivo di ricucire gli spazi di risulta e valorizzare i complessi della Stazione Leopolda e del Nuovo Teatro del Maggio, puntando a trasformare questo non-luogo in uno spazio verde, pedonale e vivibile. Il progetto prevede la pedonalizzazione dell’intera piazza, l’eliminazione dei parcheggi esistenti e la creazione di nuove aree verdi, con nuovi alberi di alto fusto – agli attuali 134 ne verrebbero aggiunti altri 84 – e 780 metri lineari di siepi, con un aumento complessivo delle superfici a verde di circa 2.000 mq, oltre a nuove panchine in pietra e una nuova illuminazione.
Un cambiamento radicale che potrebbe finalmente restituire dignità a un’area oggi segnata dal degrado e dall’abbandono, in particolare perchè l’intera area è diventata un’ennesima centrale dello spaccio ad opera dei tanti soggetti che affollano la fermata “Carlo Monni” della tramvia. Lo stesso vale per la “pagoda” nell’ex area Meccanò, che avrebbe dovuto diventare un punto informativo e di accoglienza per cittadini e turisti, ma il cui cantiere è in stallo ormai da anni. Il progetto era stato annunciato già nel 2016, dopo la demolizione della vecchia discoteca Meccanò, ma il cantiere fu avviato solo nel maggio 2020, con un finanziamento iniziale di 990.000 euro. I lavori, la cui conclusione inizialmente era prevista entro novembre 2020, hanno subito continui ritardi per via delle tante occupazioni abusive dell’area e di infiniti problemi con le imprese esecutrici. Dal novembre 2020 si è passati all’ottobre 2022, poi al 30 settembre 2023. Dopo la rescissione del contratto con l’impresa incaricata nel febbraio 2024, il Comune ha affidato il completamento dei lavori a una nuova ditta nel dicembre 2024, annunciando un termine previsto entro due mesi. Ma, ad oggi, il cantiere è ancora in stallo.
In questo scenario, lo spostamento dei bus turistici in piena alta stagione in questa zona, ancora in stato di evidente abbandono, e nella quale non si è visto ancora alcun segno delle promesse riqualificazioni, appare prematuro e scollegato da una visione integrata. La sensazione è quella di un intervento tampone, motivato da esigenze contingenti (il cantiere della tramvia per Bagno a Ripoli rende il parcheggio lungo il Lungarno Pecori Giraldi ormai del tutto impraticabile), e privo di un qualsiasi coordinamento efficace con i progetti strutturali in corso.
Da una parte Forza Italia, per voce dei consiglieri Locchi e Stella, ha denunciato la scelta come penalizzante per i turisti e priva di visione strategica: “A partire da luglio i pullman turistici non potranno più fermarsi sul lungarno Pecori Giraldi, ma avranno un nuovo punto di carico e scarico dei turisti in piazzale Vittorio Veneto, a pochi metri dall’inizio del parco delle Cascine. L’idea del sindaco Sara Funaro è di rendere le Cascine più vissute, in realtà questa scelta penalizzerà fortemente i visitatori, i loro accompagnatori e le guide turistiche, tutti costretti a fare un lungo tragitto a piedi, spesso sotto il sole e il caldo dei mesi estivi, prima di raggiungere il centro monumentale della città. Davvero una pessima idea. Non è in questo modo che si rende più vivibile un’area infestata da spaccio e criminalità come le Cascine”.
Dall’altra, il PD, per voce del capogruppo PD Luca Milani con i vice capogruppo PD Alessandra Innocenti e Cristiano Balli, ha difeso lo spostamento come una misura necessaria per alleggerire il centro storico e riportare ordine nella gestione dei flussi turistici, definendola una scelta “lungimirante”. Il trasferimento è stato giustificato con la necessità di ridurre la pressione sul Lungarno e restituire ordine a una zona storicamente congestionata. Ma la domanda che dovrebbe essere posta è un’altra: non sarebbe stato più logico rimandare lo spostamento almeno fino alla realizzazione dell’intero progetto di riqualificazione dell’area, compreso l’atteso info-point con relativi servizi nell’area ex Meccanò?
Firenze non può più permettersi di agire in modo estemporaneo. Turisti e tour operator avrebbero meritato ascolto e coinvolgimento, invece di ritrovarsi improvvisamente a dover riorganizzare tutti i propri itinerari nel cuore dell’alta stagione turistica. L’accoglienza turistica – specie in una città ad altissima intensità come il capoluogo toscano – richiede scelte ben ponderate, coordinate e coerenti con una visione urbana di lungo periodo. L’area di ingresso delle Cascine, oggi destinata a parcheggio improvvisato di torpedoni turistici mentre rimane simbolo di un degrado crescente, merita un futuro diverso.
Foto: Sailko CC-BY-SA-3.0 via Wikimedia Commons