Non è stata nemmeno del tutto chiusa via Bolognese, cosa che si farà dal 10, ed «è già emergenza traffico» (La Repubblica Firenze): è il carico da 11 dopo quello, più ridotto, al Cionfo, che comunque ha causato disagi a tutta la circolazione, sempre per i lavori di Publiacqua. La circolazione, fanno sapere anche Il Tirreno Firenze e il Corriere Fiorentino, verrà dirottata sulla Faentina, mentre i bus extraurbani, riporta il primo, dovranno addirittura passare per l’autostrada, con una navetta da San Piero a Sieve a Pratolino. Autostrade che però sono anch’esse bloccate da altri cantieri, come la Prato-Capannori per via della terza corsia: col cambiamento di vertici e il piano finanziario ancora bloccato dal Ministero delle Infrastrutture, i lavori slittano per l’ennesima volta (La Nazione Firenze). E se in Santa Croce i commercianti strepitano per lo spostamento dell’hub dei pullman turistici dal Lungarno Pecori Giraldi alle Cascine perché a loro detta «i negozianti vivono di turismo e senza di loro gli incassi si dimezzano» (perché non hanno pensato, insieme alle giunte che negli anni si sono entusiasticamente votati e rivotati, a un piano di diversificazione dell’economia territoriale?), i residenti di queste ultime sono infuriati per lo stesso motivo ma da una prospettiva diversa: neanche loro vogliono il terminal lì, il cui arrivo temono possa innescare altre problematiche su traffico, sicurezza e vivibilità. Entrambi gli umori sono stati ascoltati e recepiti da La Nazione Firenze, sulla quale leggiamo altresì della propaganda dell’assessore Giorgio sui «100 alberi in più a ogni chilometro», gli «interventi necessari» e la «città più ecologica al termine dei lavori». Tutto fantastico, se non fosse che non siamo su Minecraft e gli alberi impiegano anni a crescere, la “necessità” di questi interventi è tutta da dimostrare (ancora non è pervenuta risposta alle 5 domande da noi poste ad AVS-Ecolò, precisiamo) e al termine dei lavori la città assomiglierà semplicemente a un paesaggio brullo e devastato non si sa se da una guerra o da una carestia (omaggio alla fluidità). Sull’altra “grande opera”, ovvero l’aeroporto di Peretola, è scontro interno al centrodestra tra Giovanni Galli (Lega) e Marco Stella (Forza Italia): contrario il primo, “ovviamente” favorevole il secondo, in un’altra delle sue posizioni, come fattogli notare, speculari a quelle dell’amministrazione e del partito in carica. (JCM)
In copertina: Copyright Fotocronache Germogli