Per la rubrica ogni diritto è un lusso: Italia Viva non vorrebbe la “Tenda per la Palestina”. Ma Firenze non è cieca al genocidio

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Botta e risposta tra Italia Viva e Sinistra Progetto Comune sulla “Tenda per la Palestina” (fino al 18 giugno) in piazza Duomo.

 

La ‘grande’ denuncia politica dei renziani: “È senza autorizzazione!”. Palagi è costretto a dire l’ovvio: “Le manifestazioni sono tutelate dalla Costituzione, ci sono già troppe limitazioni oggi a Firenze. In città vere e proprie zone rosse”.

 

“Da giorni – ha affermato il consigliere comunale di Italia Viva, Francesco Grazzinicampeggia in piazza del Duomo, a due passi dalla Cattedrale e proprio sotto la cupola del Brunelleschi, una “Tenda per la Palestina”: gazebo, sedie, microfoni, dibattiti politici e un ricco programma di eventi partecipati anche da autorevoli esponenti della politica toscana. Il tutto all’ombra del monumento più iconico della città. Un’occupazione così ben organizzata da sembrare quasi… autorizzata. Quasi”.

“Peccato – prosegue Grazzini – che secondo quanto riportato sulla rete civica del Comune, per qualsiasi occupazione di suolo pubblico serva una trafila precisa: richiesta via portale STAR, postazione autorizzata, permessi in regola. Ma – sorpresa! – non solo piazza del Duomo non risulta tra le aree autorizzabili, ma pare che nessuno abbia nemmeno pensato di chiedere il permesso”.

“Per chiarire la questione – aggiunge il consigliere del partito di Matteo Renziho presentato una domanda di attualità in Consiglio comunale. Non ho avuto risposta scritta per “mancanza di tempo” (un grande classico), ma in aula si è comunque lasciato intendere che no, nessuna richiesta formale è mai arrivata”.

“Ora, capisco che certe cause possano godere di una sorta di immunità morale – conclude l’esponente del partito dell’ex sindaco ed ex primo ministro – ma qui non si parla di opinioni, si parla di regole. E le regole, se esistono, valgono per tutti. O almeno dovrebbero. Altrimenti aboliamole e diciamolo chiaramente: basta una buona intenzione e un comunicato stampa a Palazzo Vecchio per occupare il suolo pubblico, magari all’ombra della cupola del Brunelleschi. Così risparmiamo anche sul portale STAR”.

“La libertà di manifestare è un diritto costituzionale non disponibile per gli Enti Locali – risponde puntualmente Dmitrij Palagi, consigliere comunale di minoranza di Sinistra Progetto Comune -. Chiedere conto dell’occupazione di suolo pubblico per una libera espressione di idee non ha niente a che vedere con una presunta cultura liberale. Certo, capiamo il senso della polemica, visto che si parla di Israele e Palestina“.

“Ci teniamo a ringraziare – prosegue – chi dalla scorsa settimana è sotto il sole, mettendo insieme oltre 20 realtà del territorio, per un senso di giustizia sociale e di pace. Manifestare per più giorni di fila è cosa diversa da altre attività normate dai regolamenti comunali (come una raccolta firme per una campagna referendaria, o la propaganda elettorale)”.

“Ci stupisce che Italia Viva non abbia chiesto se le tende e le sedie di chi sta in fila per i concerti come il Firenze Rocks abbia pagato suolo pubblico”, è la stoccata all’indirizzo dell’esponente di Italia Viva.

“Oggi – rimarca Palagi – a Firenze ci sono già fin troppe limitazioni per la libertà di manifestare. Non si può fare un corteo o un presidio in piazza Signoria o in piazza della Repubblica, per esempio. Non si può disturbare lo shopping in alcune vie. Ci sono zone rosse di fatto. Ci manca solo che si voglia creare un regolamento per le pubbliche manifestazioni”.