I temporali iniziati ieri e in via di ripresa al momento della scrittura di queste righe hanno fatto altri danni dopo quelli della settimana appena trascorsa. Tra acquazzoni, grandine e decine di migliaia di fulmini si sono di nuovo allagati strade e sottopassaggi soprattutto a Firenze Sud ma anche in tutta la Toscana e con particolare violenza a Greve in Chianti. In viale Manfredo Fanti, è sempre la conta dei danni snocciolata da Repubblica Firenze e Nazione Firenze, un ramo è caduto su due macchine parcheggiate, mentre a Bellariva e Gavinana l’allagamento delle cantine ha obbligato al sollevamento delle caldaie per far defluire l’acqua. Nessuna lezione è stata dunque appresa e letteralmente niente è stato fatto dalla scorsa settimana per provare quantomeno a contenere i danni. Sempre più pressante è la domanda sull’utilità di tutti i lavori e i cantieri che periodicamente (ormai perennemente) bloccano strade e marciapiedi. In via Bolognese, a proposito di ciò, se verso Careggi si comincia a respirare, i pendolari del Mugello sono ancora costretti a gincane assurde e pericolose lungo le tratte di via di Basciano e via di San Bartolo per effetto delle chiusure che si spostano semplicemente verso via Salviati e il monte, come racconta Il Tirreno Firenze. In tutto ciò c’è da sperare solo che nessuno subisca infortuni in questi tragitti o a causa del maltempo (leggasi: della mancanza di prevenzione da parte di un’amministrazione che ama perdere tempo e farne perdere), perché, a quanto si apprende da Repubblica Firenze, i medici esistenti sono supersfruttati e tutti i fondi a disposizione vengono impiegati per sostenere gli straordinari e coprire assenze e carenze d’organico, mentre con quei soldi se ne potrebbero assumere 130 e distribuire meglio e a più ampio raggio i carichi di lavoro. E mentre per il Franchi arriva il nulla osta alla variante (La Nazione Firenze), Prato non conosce pace: sabato pomeriggio alla Dogaia è scoppiata una rivolta dei detenuti che hanno tentato la fuga usando le brande come arieti, incendiando letti, usando le bombolette come ordigni e divellendo porte e finestre, impedendo al contempo l’entrata degli agenti. La rivolta, sedata, ha fatto però emergere parecchie criticità, sia nella carenza di uomini e mezzi, che nella leggerezza per quanto riguarda il trasferimento dei detenuti più riottosi, riporta La Repubblica Firenze. Tafferugli, però, anche a livello istituzionale, con una parte del campo largo che chiede prima la coalizione e poi la decisione del candidato e altri sindaci che invece si schierano con Giani. Confermata la data del 12 ottobre, si legge su quest’ultima testata e sul Tirreno Firenze. (JCM)
In copertina: Copyright Fotocronache Germogli