Abitare a Firenze, Del Re: “Rischio consolidamento della rendita”

GERMOGLI PH: 29 APRILE 2024 FIRENZE ALLA LIBRERIA BRAC LA CANDIDATA SINDACA DELLA LISTA FIRENZE DEMOCRATICA CECILIA DEL RE HA PRESENTATO IL PROGETTO VERSO LA CITTA' PUBBLICA UNA NUOVA STRATEGIA PER LA CASA PUBBLICA NELLA FOTO CECILIA DEL RE

“Per i casi (seppur limitati) di nuove costruzioni o ricostruzioni la norma rischia di attrarre solo grandi fondi di investimento e innalzare ancora di più i valori immobiliari senza una strategia a lungo periodo per la casa”

 

“Il vincolo delle monetizzazioni per ristrutturare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica e per acquisire nuovi immobili faceva parte della visione sottesa alla discontinuità che quel Piano voleva imprimere nella gestione del patrimonio pubblico: stop alla vendita di beni pubblici – comprese le case popolari, che sono state alienate per oltre 700 unità negli ultimi 20 anni – e sì all’acquisizione di nuovi immobili per edilizia residenziale sociale in un’ottica espansiva del patrimonio pubblico, e per provvedere in prima persona al tema della casa senza addossarlo sul privato per un tempo peraltro limitato oggetto di convenzione col privato”. Lo spiega, in una nota, Cecilia Del Re, Capogruppo in Consiglio comunale di Firenze Democratica. 

“Nel Piano approvato, il suddetto principio è venuto meno per i casi di nuova costruzione – prosegue Del Re -, e per i casi di demolizione e ricostruzione, obbligando il privato a realizzare il 20% di case per housing sociale per un tempo limitato di 20 anni. Sebbene siano limitati i casi in questione, è facile constatare – dati alla mano – come solo i grandi gruppi di investimento possano permettersi di rispettare questa richiesta, con una ricaduta importante sui prezzi degli immobili che poi vanno a immettere nel mercato immobiliare cittadino per rendere sostenibile l’investimento complessivo. E di solito si tratta di aree grandi (si pensi a Manifattura Tabacchi). Il privato, infine, sarà costretto a mettere a disposizione come edilizia sociale convenzionata il 20% dell’immobile solo per un tempo limitato, scaricando di fatto il problema sulle prossime generazioni senza andare a consolidare la strategia a lungo periodo di un patrimonio pubblico a servizio della casa sociale”.

“Per questi motivi, la situazione a lungo periodo ci preoccupa – conclude -: non solo viene indebolito il principio della necessità di reperire internamente le risorse per il tema casa per farci fronte in prima persona come ente pubblico dopo i continui tagli statali e regionali che si sono consumati negli ultimi anni; ma unito alla nuova destinazione d’uso introdotta poi dal POC – la residenza temporanea per affitti turistici, che consolida la rendita esistente soprattutto dei grandi gruppi di investimento – i grandi fondi di investimento si consolideranno ancora di più nel mercato immobiliare della città”.

In copertina: copyright Fotocronache Germogli