Alia multiutility si fa “plurale” e offre 1100 euro al mese (a tempo determinato) e nel periodo estivo. Ma si spendono soldi in comunicazione

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Palagi (Sinistra Progetto Comune): “Prendiamo atto che la difficoltà a reperire personale a tempo determinato nella stagione estiva potrebbe essere legata a un salario troppo basso”.

 

“Prendiamo atto di quanto denunciato dall’organizzazione sindacale Cobas di ALIA, in risposta alle notizie uscite sui quotidiani in questi giorni. Partiamo però da una premessa: ci preoccupa che l’Amministratore Delegato non sia mai stato ascoltato dalla Commissione Controllo di Palazzo Vecchio, a un anno dall’inizio della nuova consiliatura, nonostante le richieste del Presidente Bambagioni. Crediamo che la multiutility Plures sia destinata ad avere un peso sempre maggiore anche sul sistema di comunicazione, avendo maggiori risorse concentrate da poter dedicare a tale (legittima) finalità. Abbiamo da tempo depositato un’interrogazione per sapere di quali informazioni disponiamo, come Comune, sulle spese effettuate dalle nostre partecipate (tutte) per pubblicità e campagne informative. Si aggiunge il fatto che tante figure politiche trovano poi spazio e incarichi in questo tipo di società. Anche per queste ragioni riteniamo preziose tutte le testimonianze che provano a incrinare versioni aziendali prive di contraddittorio. In particolare prendiamo atto che la difficoltà a reperire personale a tempo determinato nella stagione estiva potrebbe essere legata a un salario troppo basso (circa 1.100 euro al mese): invece di offrire bonus fino a 500 euro per chi va in ferie fuori dall’alta stagione, non sarebbe forse più opportuno rivedere complessivamente il tema salariale? Inoltre, l’aumento dei periodi di ferie da 6 a 8 scaglioni ha reso ancora più incerta la programmazione delle ferie per il personale, perché in caso di esigenze, ALIA può disporre modifiche rispetto ai turni. Vogliamo però cogliere l’occasione di questa nota per ringraziare l’Assessore Bettarini, che ci ha inviato le risposte a due interrogazioni. In una ci scrive che c’è piena «fiducia negli organi di amministrazione e controllo», che «rende tranquilli circa la gestione dell’azienda». Troviamo che siano parole non comuni: fiducia e tranquillità sono termini politicamente poco stringenti. Sull’indebitamento ci viene detto questo: «il rapporto fra debito e risultato lordo medio registrato dalla società nel triennio 2021-23 si attesta su un valore medio di 2,6x, a fronte dell’analogo valore delle principali multiutility italiane che oscilla fra 2,9x e 3,7x. Quindi un risultato di tutto rispetto». Confermata l’importanza dei dividendi incassati da Palazzo Vecchio, su cui torneremo a chiedere spiegazioni. Da un’altra risposta abbiamo appreso di come il mese di dicembre ci sia stato un ritardo nei pagamenti, di alcuni giorni, mentre pochissimo ci è stato detto sui tempi di pagamento dei fornitori di beni e servizi. Un’ultima informazione ricevuta che condividiamo: Valcofert ha terminato una fase preliminare di valutazioni, mentre non è chiaro se prenderà il nome di ALIA o si procederà a creare un più complessivo rebranding”.

Così il consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune, Dmitrij Palagi.