A un anno dalla strage dell’ENI non esplodono solo i depositi. Albanese cittadina onoraria, ma di Vicchio. L’usura dilaga e la Toscana ristagna. La Firenze sui giornali di martedì 9 dicembre

deposito ENI

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Morivano esattamente un anno fa i 5 operai vittima dell’esplosione del deposito ENI a Calenzano, che provocò anche il ferimento di altri 26. Oltre alle commemorazioni in programma per oggi, annunciate dal Corriere Fiorentino e da La Nazione Firenze, proseguono le indagini che al momento, riporta La Repubblica Firenze, riguardano dieci persone e «nel mirino dei PM» c’è la manutenzione degli impianti. Un’altra esplosione si è peraltro verificata, non di un deposito ma di una casa a Barberino di Mugello, fatta saltare dall’inquilino 71enne che doveva lasciarla per scadenza dell’affitto. I corrispettivi echi sono riverberati attraverso le pagine di Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino, La Nazione Firenze, Il Tirreno e Il Tirreno Firenze, sulle quali è stato spiegato come già da un anno avrebbe dovuto abbandonare l’abitazione e su come la caduta immediata del tetto abbia evitato ulteriori vittime oltre a egli stesso, determinando anche lo sfollamento di tre bambini ed evidenziando soprattutto quanto è sentito, diffuso e grave il problema dell’abitare dalle nostre parti (per non parlare dell’incuria totale per la quale la Valle Acerreta è isolata da giorni per la caduta dei pali della corrente elettrica, cosa che invece ha fatto, fortunatamente, il Corriere Fiorentino): infatti, da Grosseto fino a Sesto San Giovanni, gesti analoghi sono stati compiuti rispettivamente il 13 novembre e l’8 ottobre. Non è del resto una situazione economica facile per poter parlare, con aria di sufficienza, di «trovarsi altre sistemazioni»: proprio sul Tirreno vengono riportate due interviste, una a un consulente nel settore creditizio, tale Gianfranco Antognoli, e un’altra al vicepresidente dell’ANCE, Stefano Frangerini, i quali ammettono senza mezzi termini che «siamo in una fase di stagnazione economica» e che il contesto attuale, tra dazi di Trump, ascesa della Cina e scadenza del prestito di fondi del PNRR per la loro restituzione avvicinantesi, è da «tempesta perfetta». Il primo ha peraltro lanciato l’allarme sulla realtà del rischio diffusione dell’usura, ed ecco i dati venirgli, purtroppo, in soccorso: dal 2004 a oggi sono stati intercettati ben 4.500 casi, con 79 pratiche in tema aperte soltanto lo scorso anno, per un valore di 5.600.000€. Del resto, il debito è un cappio che strozza sempre più imprese: lo apprendiamo sempre dal Tirreno, per il quale Grosseto, Siena e Arezzo sono le realtà più problematiche al riguardo, mentre Firenze vede un +10.4% generato prevalentemente nelle aree metropolitane. Conosce invece una sensibile crescita il settore della vendita delle armi: un’inchiesta de La Nazione Firenze ha fatto emergere un sottobosco, neanche tanto misterioso, di taser, spray e coltelli a prezzi accessibili e che finiscono nelle mani di “maranza” che li usano per delinquere. Esempi citati, l’aggressione di gruppo ai danni di un avvocato a Scandicci pochi giorni fa e quella andata in scena nelle scorse settimane, riportata anche dal Corriere Fiorentino, contro due 14enni dell’ITIS Da Vinci alla stazione di Rifredi; per l’occasione è stato usato un tirapugni a scopo di intimidazione da parte dei coetanei aggressori. È stata smentita anche la convinzione comune per cui il malfattore non torna mai sul luogo del delitto perché, torniamo a leggere su La Nazione Firenze, un ladro ha preso di mira per la seconda volta il Tutto 1.19 cent in via degli Orti Oricellari, con la stessa spaccata ma stavolta accompagnato: dopo il primo bottino da 444€ nella notte tra il 6 e il 7, l’ultimo, nella nottata fra domenica e ieri, ha generato una perdita complessiva di 3.500€, senza contare le necessarie riparazioni, per il negozio dell’ex pugile Santo Tallarita. Nuovi risvolti, intanto, addirittura sul caso David Rossi, su cui si fa strada l’ipotesi di una trattenuta precedente a una caduta deliberatamente provocata, si apprende dal Corriere Fiorentino, ricordando l’omicidio alla sede del Monte dei Paschi di Siena nell’ormai lontano 2013. L’illegalità tuttavia serpeggia anche a Firenze, seppur in forma e su scala decisamente minori, e vede il ritorno in massa delle keybox, scoperte dal Comitato Salviamo Firenze e che hanno portato alla denuncia di dieci host, informa la sezione nostrana della Nazione. E se M5S e AVS mettono nel mirino Giani, oltre che sulla caccia, anche sulla tutela delle Apuane (La Repubblica Firenze), Sinistra Progetto Comune ottiene una piccola vittoria morale con la concessione della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, non qui bensì a Vicchio: zoppicante il tentativo di giustificazione di Cosimo Ceccuti sulla Nazione Firenze, che ha messo al corrente dell’aggiornamento sul tema, laddove si confonde sostanzialmente il «giornalismo libero» con una presunta libertà di mentire (La Stampa non a caso viene comunemente definita “La busiarda” nella sua Torino) e si tenta di evadere la sostanza delle critiche formulate all’indirizzo della sen. Liliana Segre mediante la mera menzione dell’Olocausto. Chi invece ha un disperato bisogno di vittorie è sicuramente la Fiorentina, i cui tifosi sono sul piede di guerra e, pur con sprazzi di fiducia, unanime è tuttavia la condanna delle minacce all’indirizzo dei familiari dei giocatori, tiene a riportare, anche qui, La Nazione Firenze. (JCM)

 

In copertina: Copyright Fotocronache Germogli