L’intervento di ADUC, Associazione Diritti Utenti e Consumatori, sul caso sollevato da alcuni sindacati di polizia
Alcuni sindacati delle forze di polizia hanno fatto sapere che gli agenti che vengono a Firenze per svolgere le proprie funzioni; spesso, una volta addestrati, se ne vanno altrove. Abitare in affitto in questa città è per loro impossibile vista la carenza di offerte e gli alti costi di quello che si riesce a trovare.
Dopo i residenti che vanno via dal centro e spesso anche dalle periferie e trovano rifugio in provincia. Dopo i lavoratori, specialmente di quei lavori che i fiorentini e non solo, non vogliono fare, e quindi sono spesso immigrati. Dopo gli studenti che preferiscono iscriversi ad altre università perché pagare un migliaio di euro al mese per una stanza non è (per chiunque) accettabile. Ora è il turno delle forze di polizia.
Quindi, è in distruzione la città, anche per quei pochi che riescono a sopravviverci e che dovranno farlo con un magro supporto delle forze di polizia, in un contesto che vede Firenze tra le prime tre città italiane con il più alto tasso di criminalità (furti, rapine e reati contro il patrimonio).
Il Comune che fa? Praticamente nulla. Ha vietato le key box per strada, solo un fatto estetico. Che si aggiunge ai controlli che ogni affittacamere sia registrato nello specifico registro e che le offerte abbiano il minimo requisito di decoro. Tutte cose che non servono ad affrontare il problema che gli affitti brevi hanno sollevato per tutta la città, ma solo a razionalizzare.
Succede quindi che per la libertà di alcuni proprietari e alcune aziende che sono gestrici/proprietarie di numerosi appartamenti, si lede la libertà della maggior parte dei cittadini e, come ci dicono oggi i sindacati delle forze di polizia, la sicurezza di tutta la città.
Ribadiamo che l’unica scelta fattibile è vietare gli affitti brevi per durate inferiori alla settimana (come a New York). Sicuramente ci saranno politici di diverso rango che si inalbereranno in nomi di codici, Costituzione, trattati; bene, affrontiamoli ed andiamo insieme nelle sedi opportune per far valere ognuno le proprie ragioni. Una battaglia per il diritto all’abitare, con dignità, sicurezza e mercato. Ricordandoci che quest’ultimo è tale solo quando dà la possibilità ad ognuno di esserci senza che questo comporti la negazione di diritti ad altri, e la loro espulsione.