Anche l’Unifi è preoccupata del declino toscano: “Rilanciare distretti e microcredito”. Focus su Fidi Toscana

GERMOGLI PH 26 SETTEMBRE 2025 FIGLINE VALDARNO INAUGURAZIONE CASSA DI ESPANSIONE PIZZICONI NELLA FOTO EUGENIO GIANI PRESIDENTE REGIONE TOSCANA AL TAGLIO DEL NASTRO CON IL SINDACO PIANIGIANI

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Le proposte in vista dell’insediamento del nuovo Consiglio regionale: “Dal sostegno al credito per le imprese ad una nuova strategia di marketing territoriale, dalla semplificazione amministrativa alla transizione ambientale: per la Toscana si apre fase decisiva”

 

“Dalla rigenerazione dei distretti produttivi all’innovazione digitale del turismo, dall’integrazione dell’intelligenza artificiale nella valorizzazione dei beni culturali al rilancio del credito per micro e piccole imprese: la Toscana ha bisogno di una visione di lungo periodo che tenga insieme competitività, sostenibilità e coesione territoriale”.

Sono alcune delle proposte elaborate dal Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università di Firenze (Disei), in vista dell’insediamento del nuovo Consiglio regionale e poi della nuova Giunta dopo le elezioni del 12 e 13 ottobre. I docenti del Dipartimento hanno riunito in un documento i principali temi economici e sociali su cui il nuovo governo regionale sarà chiamato a misurarsi nel prossimo quinquennio.

 

Distretti

 

“Servono interventi di sistema capaci di concentrare risorse su punti strategici dei distretti – dicono dal Disei – come i parchi scientifico-tecnologici e gli ecosistemi dell’innovazione, per generare impatti economici duraturi e buona occupazione”.

“In un mercato del lavoro che presenta rilevanti fenomeni di mismatch tra competenze richieste dalle imprese e competenze dei lavoratori – dicono dal Dipartimentoè fondamentale che il sistema universitario toscano aiuti a formare nuove skills e professionalità (ad esempio in campo digitale e green) sia attraverso un adeguamento dei corsi di laurea, sia con proposte di formazione innovative”.

 

Finanza territoriale

 

“Le micro, piccole e medie imprese restano il cuore dell’economia toscana, ma soffrono l’accesso al credito – osservano ancora dal Dipartimento –. Occorre rafforzare gli strumenti pubblici di garanzia e rilancio, semplificare le procedure e rendere più efficaci i sostegni alle nuove iniziative imprenditoriali. In questo quadro, Fidi Toscana deve tornare ad essere il principale motore della finanza regionale per lo sviluppo. Dopo una lunga fase di incertezza, è necessario ridefinirne la mission e l’operatività, superando lo stallo che ha limitato la sua azione e chiarendo anche il ruolo della partecipata Sici Sgr”.

“Fidi Toscana – spiegano i professori – può diventare una vera piattaforma di sostegno al credito per le Pmi, capace di mobilitare risorse pubbliche e private, offrire strumenti innovativi e garantire un effetto leva significativo sull’economia reale. Oltre a questo, andrebbe rifinanziata la sezione speciale del Fondo di Garanzia e semplificata la misura Creazione di impresa, prevedendo contributi a fondo perduto per start-up e giovani imprenditori”.

 

Sostenibilità

 

“La sostenibilità ambientale, sociale e di governance (Esg) rappresenta una sfida decisiva per la competitività del sistema produttivo. Le imprese toscane, in particolare le Pmi, devono essere sostenute con strumenti di accompagnamento e formazione per integrare i criteri Esg nei propri processi. È un passaggio necessario – spiegano – per restare nei mercati internazionali e accedere a condizioni favorevoli di credito”.

 

Marketing territoriale

 

“Per attrarre nuovi investimenti e migliorare la qualità della vita – sottolinea il Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università di Firenze – bisogna rafforzare i fattori espliciti del marketing territoriale: capitale umano, infrastrutture, energia, aree produttive attrezzate e semplificazione amministrativa. Ma la competitività di un territorio dipende anche dai suoi fattori impliciti: fiducia, qualità dell’ambiente sociale, e coesione tra cittadini e imprese”.

 

Conclusioni

 

“Le priorità che proponiamo – concludono dal Disei – vogliono essere un contributo alla discussione pubblica sul futuro della Toscana nei prossimi cinque anni. Ci troviamo in una fase delicatissima, segnata da guerre e tensioni geopolitiche, transizioni tecnologiche ed energetiche, e da un’evoluzione profonda dei mercati globali. La sfida sarà costruire un modello di sviluppo fondato sulla conoscenza, l’innovazione e la responsabilità condivisa”.

In copertina: copyright Fotocronache Germogli