Il giuramento di 90 nuovi agenti della polizia municipale è stato occasione, per la sindachessa, di lanciarsi nell’ennesimo affondo propagandistico contro le opposizioni sul tema sicurezza: ha ribadito la sua reale fake news sulle competenze del governo, ha accusato i consiglieri presenti alla manifestazione dell’altro ieri di «sfruttare la piazza» e li ha provocatoriamente invitati ad andare a Roma a protestare col ministro dell’Interno, un invito raccolto solo da un compagno di partito di quest’ultimo, Alessandro Draghi, che però, altrettanto provocatoriamente, le ha chiesto contropartite su taser, BolaWrap, CPR e REMS. Questo è quanto apprendiamo dai resoconti delle sezioni cittadine di Repubblica, Nazione e Tirreno. Le quali però si sono dimenticate di precisare (lo avrebbero fatto, ne siamo sicuri, qualora il sindaco fosse stato di centrodestra), che da Decreto del Min. Int. 5/8/2008, come da Legge 24/7/2008 n. 125 e soprattutto da art. 54 del D. Lgs. 18/8/2000 n. 267, la gestione della sicurezza delle città è demandata non al governo, ma al sindaco, che, afferma l’articolo: «quale ufficiale del Governo, sovraintende: […] b) alla emanazione degli atti che gli sono attribuiti dalle leggi e dai regolamenti in materia di ordine e di sicurezza pubblica; c) allo svolgimento, in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, delle funzioni affidategli dalla legge; d) alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l’ordine pubblico, informandone preventivamente il Prefetto. […] 4. Il Sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta, con atto motivato provvedimenti, anche contingibili e urgenti nel rispetto dei princìpi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. I provvedimenti di cui al presente comma sono preventivamente comunicati al Prefetto anche ai fini della predisposizione degli strumenti ritenuti necessari alla loro attuazione».
Chiusa la parentesi giuridica, la situazione reale non vede mutamenti, al netto dei bisticci Palazzo Vecchio-Viminale: solo adesso sono stati denunciati i 4 minorenni resisi responsabili dell’aggressione di Sorgane ai danni di un uomo uscito a comprare le sigarette, e i due sedicenni che derubarono un ragazzo disabile in San Jacopino. Questi due aggiornamenti, riportati dal Corriere Fiorentino, vengono però completamente oscurati dall’ennesimo attacco, verificatasi questa volta all’Esselunga in via di Novoli ai danni di una signora 51enne da parte di un nordafricano «in evidente stato di alterazione», a quanto riporta La Nazione Firenze, che segnala altri episodi di cui sono stati testimoni gli esasperati residenti della zona e che vedono protagonista un individuo che talvolta urla e si scaglia contro chi fa la spesa o passeggia, talvolta è intento a far flessioni in mezzo alla via, talvolta sale con una bottiglia in mano sui motorini parcheggiati e grida. La stessa testata ha parlato anche dell’odioso episodio capitato a tre ragazzine 13enni sulla tranvia, multate per aver timbrato il biglietto dopo l’inizio dei controlli, perché impegnate nel frattempo ad allontanarsi da un tipo poco raccomandabile che biascicava, urlava e le guardava di sbieco per timbrare all’obliteratrice più lontana e “presidiata”. Il tipo, si dice, è sceso invece indisturbato non appena ha visto gli agenti. Nessuna sorveglianza, invece, in via de’ Cerretani, dove i truffatori del gioco delle tre carte continuano imperterriti nelle loro illecite attività, addirittura a pochi metri dai Vigili del Fuoco al lavoro, come dopo l’incendio dei due ristoranti in Borgo San Lorenzo a fine agosto, rammenta il Corriere Fiorentino. Al contrario, la Gran Loggia degli ALAM è adesso a chiedere, per bocca del suo delegato regionale Massimo Esposito, menzionato su La Repubblica Firenze, il dissequestro degli elenchi degli iscritti di Prato e Firenze, ancora “blindati” dalla procura per il caso Cocci. Continua a tener banco l’aggressione padronale di Montemurlo, coi sindacati che chiamano in causa anche i committenti della ditta resasi tristemente famosa pochi giorni fa, e che annunciano per oggi un corteo a Prato per «diritti e dignità nelle filiere del Made in Italy» (questo il tema del corteo, citato sul Corriere Fiorentino). Di sicurezza, ma più in senso lato, si parla anche per via Mariti, la cui via retrostante, via Giovanni da Empoli, riaprirà del tutto a novembre, informa La Nazione Firenze. La stessa riporta della richiesta della valutazione d’impatto, da parte del Ministero dei Beni Culturali, al Comune per quanto riguarda il cubo nero, documento che avrebbe dovuto mettere a parte il Comitato del patrimonio mondiale dell’UNESCO a proposito dei lavori di restyling. Tranchant anche la postilla: risposta entro dopodomani. La scena mediatica, tuttavia, è stata occupata dal dibattito sulla sanità che, organizzato dall’Ordine dei Medici, si è svolto ieri tra i tre e unici capolista candidati alle Regionali, dopo che la soglia di sbarramento ha falciato Democrazia Sovrana e Popolare, Partito Comunista Italiano e Forza del Popolo. Sia Eugenio Giani che Alessandro Tomasi e Antonella Bundu si sono dichiarati «dalla parte della sanità pubblica», con qualche riserva del secondo che vorrebbe il settore pubblico «indirizzato e controllato» e battibecchi su «investimenti» o «disavanzi», che ha reso meno entusiasta il sindacato degli anestesisti, che ha lamentato la presenza di nodi irrisolti e la mancanza di una visione strutturale, nelle parole menzionate da Repubblica Firenze e Corriere Fiorentino. L’articolo in tema del Tirreno Firenze si concentra invece sulla presenza del coordinamento dei Sanitari per Gaza, il quale ha invocato e richiesto il boicottaggio dell’azienda israeliana Teva, non acquistando i suoi farmaci e quindi evitando di contribuire economicamente alle azioni dell’esercito israeliano in Palestina. Ieri, peraltro, hanno registrato un grande successo i cortei di Firenze, Siena e Livorno, con una partecipazione totale di 40.000 persone, di cui la metà soltanto nella nostra città. Ne ha parlato sempre Il Tirreno Firenze, insieme a Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino e La Nazione Firenze. Quest’ultima ha dato inoltre spazio anche ai commenti dei candidati sui sondaggi dell’istituto Noto, che danno Giani avanti di 17.5 punti su Tomasi (58% a 40.5%) e Bundu fuori con l’1.5%. Fiduciosa, comunque, la leader di Toscana Rossa, che rammenta come pure nel 2019 la proiezione la vedesse all’1%, conquistando però, poi, il 7%. Ottimismo anche in casa Lega, dove si conta di superare di un punto percentuale l’esito previsto (7.5% contro 6.5%), mentre Forza Italia è data con più sicurezza al 9%. La Lista Tomasi è data a un sorprendente 5.5% a spese di Fratelli d’Italia, per la quale si ipotizza comunque un 19%. Il governatore uscente ha peraltro sospeso la sua partecipazione a un dibattito previsto per il 2 ottobre all’SMS di Rifredi, soltanto per la protesta delle donne del suo partito, sobillate da Laura Boldrini, che hanno contestato l’assenza femminile tra gli invitati. Il trafiletto in tema è di Repubblica Firenze. E mentre il Maggio Musicale, si apprende sempre da quest’ultima, ha messo in vendita la colonia Lidia Gualtieri di Prato perché «non svolge nessuna funzione in linea con gli obiettivi prioritari del Maggio Musicale Fiorentino», si legge sullo stesso giornale, questi, il Corriere Fiorentino e Il Tirreno Firenze riportano che le spedizioni di merci inferiori agli 800€ di costo sono tutte ferme in magazzino per effetto dei dazi dagli Stati Uniti, verso le quali erano destinate. Uno schiaffo a tanti piccoli artigiani che però, uomini o donne che siano, non interessano evidentemente alle dem. (JCM)
In copertina: Copyright Fotocronache Germogli