C’è un’Italia che cresce: quella che non lavora. Il commento di Aduc ai dati Cgia

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È stato diffuso oggi uno studio della Cgia che fa sapere come nel 2024 i pensionati sono più numerosi degli occupati, 7,3 milioni versus 6,4 milioni. Con prevalenza maggiore nel Sud, dove, più che pensioni di vecchiaia/anticipate si tratta dell’elevata diffusione di trattamenti assistenziali e invalidità.

Secondo la Cgia si tratterebbe degli effetti legati a denatalità, progressivo invecchiamento della popolazione, tasso di occupazione molto inferiore alla media UE, presenza di troppi lavoratori irregolari.

Le cause – aggiungiamo noi – sono politiche. Ideologiche, quanto opportunistiche, di potere e ignoranza, le ritroviamo sia nel governo che nelle opposizioni allo stesso, nonché nel comportamento culturale ed economico prevalente in Italia. Non perché agli italiani piace farsi male da soli, ma perché – dovendosi arrangiare per bassa occupazione e necessità di evasione fiscale – gli abitanti del Belpaese hanno dovuto arrangiarsi per vivere e sopravvivere.

Sulla denatalità e invecchiamento popolazione abbiamo i recenti dati Istat che ci ricordano come nel 2024 le nascite sono calate del 2,6% rispetto al 2023. I dati provvisori gennaio-luglio 2025 dicono che il calo sarebbe di 6,3%. Consapevoli scelte di chi, altrimenti, avrebbe maggiori difficoltà per “sbarcare il lunario”. Situazione che si capisce meglio se consideriamo l’alta crescita di migranti italiani verso l’estero: 6,3 milioni gli italiani residenti all’estero secondo Istat, migrazioni in crescita.

C’è più di qualcosa che non funziona, quindi. Analizzare cause politiche, economiche e culturali presuppone trattati e trattati, che tutti conoscono e disconoscono e/o ignorano. E con questo metodo continuano a governare o a fare opposizione.

Ci sarebbe da capire, al di là dei quattro gatti che riescono (inascoltati, isolati, nonché derisi per mancanza di scaltrezza e furbizia) a stare fuori dalle dinamiche dell’aver sempre ragione, come si potrebbe fare ad invertire i freddi numeri di Istat e Cgia.

Ovviamente non c’è una ricetta. L’Italia è Paese in cui nel secolo scorso il dittatore nostrano addobbava eserciti di cartone per mostrare forza, e oggi chi governa e chi dice di avere progetti alternativi decantano con altrettanti cartoni… è molto difficile. Noi, quelli che consumano i prodotti e utilizzano i servizi, pur deplorando chi si arrangia anche violando le leggi, non possiamo che prendere atto di una situazione che, come ci ha detto sempre la Cgia, va a peggiorare. Legge di bilancio e ddl concorrenza – prossime scadenze istituzionali che potrebbero fare un po’ di luce – che dicono? Ci sono maggiori libertà economiche? A leggere e seguire i confronti in corso, ci viene qualche dubbio. Per cui non ci resta che implorare i decisori a leggere con attenzione Istat e Cgia, magari levando i prosciutti dagli occhi.

Fonte: Più pensionati che lavoratori. Come potrebbe rimediare chi ne è responsabile?