Un’azienda, a quanto viene detto, sana, con bilanci solidi e un mercato florido. Quasi 300 dipendenti – molti altamente qualificati – e ben due laboratori di analisi, uno per la chimica organica e l’altro per quella inorganica. Ma con un problema di spazio e la conseguente necessità di trasferirsi altrove. È questo il caso della pH srl, storica azienda della Sambuca, importante frazione di Barberino Tavarnelle, dove – fin dagli anni ’60 – operano molte imprese in una pluralità di settori. La direzione della pH srl medita, dunque, il trasferimento, con ogni probabilità in un nuovo capannone di 6mila metri quadri a Calenzano, lasciando l’attuale sede tra le proteste di molti. Dipedenti e non solo. Da quanto si apprende, i posti di lavoro sarebbero – tecnicamente – garantiti, a patto che i dipendenti accettino il trasferimento, scelta che sta sollevando molte critiche nel territorio, complici anche le crisi aziendali, come quella della Laika di San Casciano (mancati rinnovi per oltre 100 lavoratori), che stanno portando a una sempre più marcata deindustrializzazione di una zona, il Chianti, che non è solo vino e turismo ma anche industria. Non gioca a favore delle imprese il pessimo stato delle infrastrutture, a partire dalla principale arteria della zona, la Firenze-Siena. Fortuna è che, mentre visitiamo la zona, sia in corso un’assemblea, molto calma, di fronte all’attuale sede dell’azienda, durante la quale viene analizzata nel dettaglio la situazione. Serpeggia il dubbio che il trasferimento sia pressoché già deciso. Sempre secondo quanto raccolto da La Firenze che vorrei, al momento, risulta che la prossima settimana sia convocato un consiglio comunale straordinario alla Rampa, a Tavarnelle, sul tema. Ad ogni modo, consultando alcune persone della zona, ci risulta che, fino a pochi anni fa, fosse disponibile il capannone della ex Ghiott Dolciaria, che affaccia accanto alla sede della pH srl. Seguiremo gli sviluppi del caso.
Che succede alla pH srl della Sambuca?

- Lorenzo Somigli
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