Ecco cosa scrivono alcuni dei nostri lettori dopo la bella serata insieme di ieri
Ribella Firenze: “Ieri pomeriggio abbiamo eroicamente sfidato il caldo con un sorriso e ci siamo uniti ad un gruppo di concittadini per la presentazione della rivista online La Firenze che vorrei. Eravamo tanti per essere un sabato qualunque di un’estate italiana, c’erano vecchi amici e nuovi fortunati incontri. Ci siamo complimentati con la giovane redazione del giornale, per gli spunti sempre stimolanti e per il linguaggio sempre gentile anche nelle critiche. La sensazione più bella però ce l’ha data l’essere insieme, vederci, sorridere e parlarci. Abbiamo parlato di tutto, della Firenze che vorremmo, ma anche di noi, ci siamo scambiati ricette. Ecco, come RiBella Firenze, la Firenze che vorremmo è anche una Firenze che si incontra!”
Roberto Vedovi (insieme agli admin Francesca Caroti e Tiziano Capacci): “Grazie di cuore per la splendida iniziativa! È stato un momento prezioso, un’occasione per ritrovarci, confrontarci e rafforzare il nostro amore per Firenze, una città che vogliamo continuare a chiamare “nostra”. Il vostro impegno è ammirevole e dà speranza. Sono onorato di poter collaborare a questo progetto, che unisce passione, cultura e voglia di costruire un futuro migliore per la nostra comunità. Continuate così, insieme possiamo davvero fare la differenza”.
Francesco Borgognoni: “Abbiamo partecipato ad un evento raro. La cittadinanza curiosa non si è fatta disarmare dal caldo. È risultato chiaro che l’elemento coinvolgente sia stato un sentimento profondo di ripulsa della degradazione della città. Quindi un amore per Firenze e non una qualche forma di neoprovincialismo di ritorno. Preziosa la distanza dalla politica di schieramento. Grande qualità della governance di redazione. Molto bene”.
Elena Ceroni: “Ieri alla presentazione della Firenze che vorrei, il giornale che non c’era. In bocca al lupo a Lorenzo Somigli per questa nuova esperienza”.
Antonia Pizzolante: “Una serata ben organizzata e partecipata che evidenzia la volontà dei cittadini di essere parte attiva della res pubblica”.
Massimo Sabatini: “LFCV: un acronimo di Libertà. È nato da pochi mesi, ma ha già la libertà di pensiero di un adulto. Finalmente esiste un giornale che parla ai fiorentini, prendendo come fonte di informazione la verità unita al desiderio: è “La Firenze che vorrei”. Nel volgere di poche settimane ha preso il giusto spazio nel panorama di comunicazione cittadina. Ha trovato fedeli lettori, validi collaboratori e anche tanti incuriositi followers. Dotato di una redazione giovane, competente e varia che si dimostra sempre in grado di essere sul pezzo e presente laddove succedono fatti determinanti per la quotidianità cittadina. Quotidianità che fa esprimere con la sua voce, senza drenare i dettagli del reale attraverso imbuti militanti. Vi scrivono infatti non sono giornalisti ma anche professionisti, specialisti e finanche gli stessi lettori”.
Lorenzo Sibilla: “Non è stato solo un incontro, è stato un piccolo grande esempio di quello che vorrei accadesse sempre più spesso a Firenze. Un momento di vera comunità, vissuto in un luogo autentico come il Circolo del Movimento Cristiano Lavoratori di San Bartolo a Cintoia. Un circolo popolare, radicato, che rappresenta ciò che spesso manca alla nostra città: spazi dove ci si incontra dal vivo, ci si ascolta, si discute anche da posizioni diverse, ma con un unico scopo comune, voler bene a Firenze. Ecco: questo ritrovo ha rappresentato proprio ciò in cui credo. Persone di storie e idee diverse che si siedono insieme, senza slogan e senza filtri, per ragionare davvero su cosa stia accadendo alla nostra città e cosa possiamo fare, insieme, per riportarla a essere la Firenze che meritiamo. Una città viva, vera, bella. Una città nostra. In questo senso, La Firenze che vorrei non è solo un giornale. È un progetto culturale e civico, necessario. Un presidio di libertà e verità. Perché oggi più che mai abbiamo bisogno di spazi dove l’informazione sia libera, non piegata a schemi ideologici o interessi di parte, dove non si omettano i particolari scomodi, ma si racconti davvero ciò che succede. Solo così possiamo creare consapevolezza e cittadinanza attiva. Lo dico anche con grande affetto personale, perché oltre a condividere questa battaglia, sono legato da un rapporto profondo di amicizia e stima con Lorenzo Somigli, direttore di questo giornale. A lui va il mio più sincero augurio per ogni percorso che deciderà di intraprendere: qualunque esso sia, so che lo farà con passione, rigore e amore per la nostra città. La strada è lunga, ma incontri come questo ci dicono che non siamo soli. Che possiamo costruire un’alternativa. E noi, come Lista Civica Eike Dieter Schmidt Sindaco, ci saremo sempre. Con determinazione, spirito di servizio e, soprattutto, con un’idea forte di comunità. Perché solo insieme possiamo riportare Firenze a essere magnifica, come è sempre stata. E come deve tornare a essere”.
Michele Sanfilippo: “Brevi note. In luogo alla estrema periferia di Firenze, sotto una calura abnorme, si è verificato un evento eccezionale: quaranta ed oltre cittadini si sono trovati a reclamare il proprio spazio di libertà, ove poter esprimere il ricordo dei tempi passati e constatare il progressivo decadimento della città, non in una visione nostalgica e anacronistica, ma propositiva, dicendo, sommessamente, se tu eri puoi esserlo nuovamente, basta volerlo, come fiorentini e cittadini consapevoli e la consapovolezza deriva da una informazione libera, come quella di La Firenze Che Vorrei”.