La sporcizia cittadina porta anche le blatte: alcune aggrediscono anche con cocci di bottiglia. Carceri colabrodo anche a Prato, ma i cantieri qui sono una solida certezza. La Firenze sui giornali di domenica 29 giugno

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Alla fine, quasi come per miracolo, il pericolo è scongiurato: sfogliando La Repubblica Firenze e La Nazione Firenze, gli aficionados della Festa dell’Unità avranno tirato un sospiro di sollievo al sapere che questa, seppur ridotta, si farà. Alla Casa del Popolo e con altri eventi diversi dal formato tradizionale, ma l’appuntamento non salterà. Una situazione propizia e molto fervida per i tanti argomenti, di politica interna e internazionale, che si potrebbero affrontare in un qualsiasi dibattito: se a Sesto Fiorentino è polemica tra Lega e Sinistra Italiana per il boicottaggio dei farmaci israeliani deciso dall’amministrazione comunale (La Repubblica Firenze), dal liceo Machiavelli nostrano giunge un appello firmato da 60 docenti contro il genocidio di Gaza e il crescente pericolo di guerra mondiale (Corriere Fiorentino). Ieri al Circolo MCL di San Bartolo a Cintoia un numero quasi analogo di persone si è riunito in un clima amichevole, cordiale e soprattutto libero per una presentazione più “popolare” del nostro La Firenze che Vorrei. Tanti sono i temi scottanti, e non solo per l’afa, emersi nel dibattito e nel confronto: segno di una cittadinanza che vuole parlare, vuole esprimersi, vuole agire attivamente per sistemare le mille e mille cose che non vanno dalle nostre parti. Anche la cronaca di oggi testimonia che le rimostranze e l’indignazione non sono affatto frutto di “percezioni”, ma, purtroppo, realtà ben solide e concrete. Gli ennesimi cantieri, che si sommano a chiusure e tubi rotti (ma a cosa sono serviti tutti i lavori fatti negli anni?), determineranno da domani ancor più disagi e blocchi e blocchi e disagi in una fetta consistente della città metropolitana, da Bagno a Ripoli al centro storico, da via Romana ai lungarni passando per i viali. È quanto emerge dalla panoramica tracciata dal Tirreno Firenze e da La Nazione Firenze. In centro, poi, si fa sempre più sentire il problema dei mezzi e mezzucci di trasporto per turisti: l’assessore Vicini si è finalmente deciso, almeno a parole, ad attivare «una serie di servizi dedicati» per far fronte al dilagare di risciò e NCC nelle Zone a Traffico Limitato e nelle aree UNESCO, e grazie ovviamente alla mobilitazione dei comitati d’Oltrarno, come ben si comprende dall’articolo in merito della sezione fiorentina della Nazione. In questo contesto di caos e sporcizia, non poteva mancare anche l’invasione delle blatte, non in qualche zona disagiata ma in pieno centro, e precisamente in via Ricasoli: qui i residenti, cui ha dato voce il Corriere Fiorentino, hanno lanciato l’allarme sulla loro onnipresenza in zona, col Comune che ha raccomandato loro di serrare ogni apertura e la responsabilità che molto probabilmente ricade su tutti i rimasugli di cibo lasciati dai turisti che usufruiscono di quella enorme panineria a cielo aperto che è diventata questa città (consumando i loro panini, peraltro, spesso e volentieri svaccati per terra dove le stesse blatte camminano, quando non direttamente volano). In Sant’Ambrogio, invece, il problema riguarda la criminalità, col caso di un giovane aggredito durante la sua festa di compleanno da un nordafricano in evidente stato di alterazione e da cui si è difeso, pur non rimanendo illeso, soltanto con le sue forze nonostante la massiccia presenza di persone. La madre, citata su La Nazione Firenze, ha rivolto una lettera aperta alla sindachessa Funaro chiedendole, tra le altre cose, come si possa invitare i cittadini a tornare a vivere in centro se questa è la prassi. Come darle torto? Intanto, sempre a proposito di criminalità, Prato deve fronteggiare l’emergenza di un carcere colabrodo, di evidente ispirazione solliccianese e come lascito del lavoro della giunta piddina appena caduta (che voto diamo loro?): qui addirittura si parla di droga, cellulari e altre forme di corruzione per le quali sono finiti in manette tre agenti della Penitenziaria, si apprende dal Corriere Fiorentino. (JCM)

 

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