Galli (Lega): “Il totale fallimento della Sinistra in Toscana è dimostrato anche dalla questione demografica: i giovani scappano e gli anziani sono sempre più soli. Intollerabile la carenza di posti nelle Rsa.”
In un momento storico in cui le dinamiche demografiche mettono a dura prova l’equilibrio sociale ed economico delle regioni italiane, la Toscana si trova ad affrontare una doppia emergenza: da un lato l’esodo costante dei giovani, dall’altro l’isolamento crescente della popolazione anziana. Il consigliere regionale della Lega, Marco Galli, lancia un duro atto d’accusa contro la gestione della Giunta regionale e del Partito Democratico, denunciando l’assenza di strategie concrete e strutturali per affrontare queste sfide cruciali.
“In merito all’emergenza anziani, focalizzando l’attenzione sulla capacità di risposta offerta sul territorio regionale, in Toscana, a dicembre 2024, risultano attive 345 RSA, per un totale di 16.118 posti letto, di cui 14.851, pari a 15,3 ogni 1.000 anziani toscani, sono quelli destinati alla non autosufficienza (92%). Circa una struttura su tre è di proprietà pubblica (26%). L’indice di copertura dei posti letto per non autosufficienti disponibili e finanziabili dal SSR sui toscani ultra64enni è pari all’1,49%; questi solo alcuni dati significativi che testimoniano chiaramente la penuria di posti letto nelle residenze sanitarie e la presenza di alcune centinaia di anziani in attesa. Il sistema non regge e mette in serio pericolo la tenuta socioeconomica regionale.
Per questo motivo – aggiunge Galli – occorrerebbe che il confronto elettorale si concentrasse anche e soprattutto su queste dinamiche demografiche attraverso, da un lato, la valutazione dell’impiego efficace ed efficiente delle risorse europee, in particolare a vantaggio dei giovani (rivedendo le procedure inerenti i bandi gestiti da ARTI ad esempio, o attraverso una revisione del progetto GiovaniSì che è sempre più uno strumento di propaganda personale rispetto invece all’obiettivo per cui era nato, cioè l’emancipazione giovanile), dall’altro, per quanto concerne gli anziani, occorrerebbe una vera e propria alleanza con il mondo privato affinché siano realizzate nuove strutture, sostenute anche da un incremento del contributo sanitario e sociale, per garantire alle RSA non di essere luoghi in cui gli anziani vanno a morire, bensì spazi dove sia possibile garantire una vita autonoma, indipendente e decorosa, con la garanzia di servizi accessori, in particolare legati alla domiciliarità, che assicurino la continuità assistenziale.”
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