Giornalisti ed esperti analizzeranno il ruolo dei grandi fondi d’investimento e l’impatto sulle trasformazioni urbane fiorentine
Firenze si interroga sul proprio futuro urbano e lo fa guardando da vicino ciò che è accaduto – e continua ad accadere – a Milano. Mercoledì 19 novembre, alle 18.15, il Cinema Alfieri ospiterà un incontro pubblico dedicato all’impatto dei grandi fondi di investimento sulla trasformazione delle città, un fenomeno che negli ultimi anni ha assunto dimensioni tali da sollevare allarmi, inchieste e prese di posizione civiche.
Il tema non è nuovo: dal 2024 Milano è diventata il simbolo dell’avanzata della finanziarizzazione immobiliare. Il progetto di legge “Salva Milano”, le inchieste della Magistratura, le denunce giornalistiche e gli approfondimenti televisivi hanno acceso i riflettori su una città trasformata da una stagione di interventi massicci, guidati dagli investimenti dei grandi fondi internazionali che hanno ridisegnato interi quartieri. L’immagine del “Cubo Nero” sui lungarni fiorentini, già percepita come simbolo di un intervento speculativo aggressivo, si intreccia con quella dei grattacieli milanesi sorti dove un tempo c’erano aree ferroviarie dismesse.
Anche Firenze, pur in scala minore, sta vivendo dinamiche analoghe. Gli interventi in via San Gallo, con cortili trasformati in nuove volumetrie, e soprattutto il grande progetto della Manifattura Tabacchi, affidato alla pianificazione del colosso immobiliare Hines, richiamano da vicino il modello milanese: grandi player globali che assumono il controllo di aree strategiche, spesso un tempo pubbliche.
A guidare la riflessione dell’incontro saranno tre voci di primo piano:
– Gianni Barbacetto, giornalista de Il Fatto Quotidiano, tra i protagonisti delle inchieste che hanno portato alla luce lo scandalo milanese;
– Cecilia Carpio, giornalista Rai e autrice degli speciali di Presa Diretta sul tema, alcuni dei quali verranno proiettati;
– Alessandro Volpi, economista che da anni studia il funzionamento dei fondi speculativi nelle città.
A portare la prospettiva locale fiorentina sarà l’urbanista Ilaria Agostini, mentre sui nodi più urgenti dell’urbanistica cittadina interverranno Roberto Budini Gattai e Francesco Torrigiani, con un focus sull’area ferroviaria ex OGR, considerata uno dei punti più delicati per il futuro di Firenze.
Il parallelo con Milano è inevitabile: lì le trasformazioni speculative sono partite dalle grandi aree ferroviarie; qui l’ex area OGR, dalla stazione Leopolda fino alla Manifattura Tabacchi, rappresenta un potenziale epicentro di cambiamenti imponenti. Fermare certe operazioni, sostengono gli organizzatori, sarebbe vitale per evitare che Firenze imbocchi lo stesso percorso. Non meno importante è il ruolo delle politiche locali. Secondo il movimento “Salviamo Firenze”, le giunte Renzi e Nardella avrebbero favorito l’ingresso dei fondi internazionali con norme persino più permissive di quelle milanesi. Da qui l’appello per la trasparenza nelle decisioni della Commissione del Paesaggio, alla luce delle inchieste milanesi che hanno portato l’attenzione della magistratura proprio su organi analoghi.
Il messaggio che guiderà l’incontro è chiaro: “Il capitalismo finanziario investe sulle città trasformandole in luoghi diseguali, dove la deregolamentazione urbanistica e la vendita del patrimonio pubblico spingono gli abitanti fuori dal centro, costretti a rientrare solo come lavoratori.”


