Festa della Liberazione, della pace e del perdono

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Di Alvaro Ringressi

Gli alleati, l’esercito del Regno d’Italia ed i partigiani combatterono dalla parte giusta e liberarono l’Italia e gli italiani dal nazifascismo. Onore e gratitudine a loro!
Ma accanto a questo doveroso riconoscimento, dopo tanti anni, devono trovare spazio anche il perdono e la pace. Solo così potremo davvero celebrare, tutti insieme.

La storia non deve essere riscritta ma continuamente meditata. Chi combatteva dalla parte sbagliata pensava magari di fare il bene degli italiani, e nella grandissima maggioranza dei casi ignorava l’esistenza dei campi di sterminio. Non sempre chi era dalla parte giusta si è comportato bene. Niente di paragonabile rispetto a quanto hanno fatto di abominevolmente vergognoso i nazifascisti, sia chiaro. Eppure ci furono anche da parte loro, magari nonostante l’intenzione di costruire un mondo più giusto, dei fatti ignobili. E anche gli eserciti alleati lasciarono qualche scia di violenza, come ad esempio le truppe marocchine.

Bisogna anche ricordare che la seconda guerra mondiale non sarebbe scoppiata senza l’accordo tra nazisti e comunisti, il patto Ribbentrop Molotof, con cui la Germania si prendeva 2/3 della Polonia e L’URSS il resto, più la Lituania, la Lettonia, l’Estonia, la Moldavia e… era prevista anche la Finlandia: qui i comunisti dovettero rivedere i loro piani. Nell’URSS poi era in corso una vera e propria guerra di sterminio verso chi aveva fede in Dio: cristiani, ebrei, mussulmani o buddisti che fossero. Andrea Riccardi parla di un numero di morti, fino all’attacco tedesco del 1941, imprecisato,oscillante tra i 500.000 ed il 1.000.000, solo per quanto riguarda I cristiani ortodossi, per non parlare poi dei kulaki, del massacro di Katin e tanti altri indicibili orrori.

Si, la maggioranza dei partigiani voleva costruire la democrazia; altri volevano sostituire una dittatura con un’altra. Alcuni si abbandonarono ad azioni dettate dall’odio, anche verso gli altri partigiani e la religione, che non esplosero ulteriormente e non diventarono sistematiche solo per la presenza dell’esercito italiano, degli alleati e dei partiti democratici operanti nel CNL. L’estremismo degli anni di piombo fu fomentato anche dal permanere di questo cattivo spirito. Ed anche tanta intolleranza scivolata nel lobbismo di oggi ha quest’origine.

Dunque: festa della Liberazione, ma anche del perdono e della pace!

 

Alvaro Ringressi è coordinatore UDC di Firenze

Foto: La Liberazione di Asiago, aprile 1945