FOCUS LFCV | Viaggio nell’orrore dei sottopassi di Firenze tra abbandono, degrado e indifferenza istituzionale

GERMOGLI PH: FIRENZE SOTTOPASSO PEDONALE  DROGATI DROGA 
SPACCIATORI SPACCIO  RAGAZZI CHE SI BUCANO EROINA SIRINGHE DIPENDENZA DISAGIO SOCIALE
Una discesa nei tunnel del degrado urbano fiorentino, tra promesse mancate e insicurezza diffusa

 

Firenze sprofonda nel degrado, e i suoi sottopassi sono forse l’unica cartolina davvero sincera da spedire a chi ancora si illude nella favola di una città che “non lascia indietro nessuno”. In realtà, proprio lì sotto, Firenze ha già lasciato indietro interi pezzi di sé: persone, spazi, sicurezza e dignità. Tra siringhe, coperte abbandonate e rifugi di fortuna, i sottopassi pedonali di Firenze sono diventati percorsi a ostacoli tra marginalità estrema, pericolo costante e una macchina amministrativa che sembra procedere a fari spenti. Le segnalazioni dei cittadini si accumulano, i consiglieri denunciano, ma il Comune continua a rincorrere il problema con promesse generiche e interventi episodici. E così, nei meandri sotterranei della città, Firenze si trasforma in un luogo diverso: un luogo dove ci si arrangia, si sopporta, si tira avanti.

Il sottopasso pedonale di viale Talenti, nel Quartiere 4, è un esempio lampante di degrado urbano. Qui l’odore acre che si respira racconta più di qualsiasi comunicato stampa. Secondo quanto denunciato dalla consigliera di quartiere di FdI Delia Fedele, il luogo è invaso da rifiuti, feci, urina e siringhe, con numerosi senzatetto che vi hanno trovato rifugio. Le segnalazioni dei cittadini parlano della paura costante di essere aggrediti da malviventi e tossicodipendenti. Nonostante le promesse di intervento, la situazione rimane invariata, con l’amministrazione comunale che sembra assente, o peggio, disinteressata. La consigliera Fedele ricorda come già oltre un anno fa avesse percorso quel sottopasso insieme a Leonardo Batistini, ora anche lui eletto in Consiglio di Quartiere, denunciando lo stato di degrado. Un anno dopo, la situazione è persino peggiorata. Il sottopasso ora è occupato da un maggior numero di persone che portano paura e insicurezza nelle zone circostanti. Le voci di chi abita o lavora in zona sono univoche: “Non si riesce ad attraversare il sottopasso, abbiamo paura di essere aggrediti dai malviventi e tossicodipendenti che lo occupano”.

Il sottopasso di Piazza delle Cure, ormai tristemente noto più per gli innumerevoli fatti di cronaca che per la sua utilità, vive una situazione paradossale. Tra coperte e cartoni usati come giacigli da tanti senzatetto della zona, qui Marco, detto “il libraio delle Cure”, ha stabilito una libreria improvvisata a base di scaffali, cartoni e cumuli di libri vecchi. Ma tra quei materiali infiammabili, nelle ultime settimane sono già divampati tre incendi – probabilmente dolosi – con evidenti rischi per l’incolumità pubblica. A denunciare con forza questa situazione sempre più potenzialmente esplosiva è Simone Scavullo, presidente del Comitato “Cittadini per Firenze”, che pur riconoscendo la complessità della vicenda personale di Marco, sostiene che il sottopasso non può rimanere invaso da centinaia di libri ammucchiati alla rinfusa e altamente infiammabili, ma deve tornare ad essere uno spazio pubblico libero e sicuro per il transito pedonale. Scavullo evidenzia inoltre come Marco abbia già ricevuto uno spazio nel mercato regolare di Piazza delle Cure, opportunità negata ad altri cittadini in difficoltà, e annuncia la sua intenzione, se non verranno presi provvedimenti urgenti e risolutivi, di presentare un esposto alla Corte dei Conti per accertare eventuali responsabilità per danno erariale legato agli interventi antincendio e alla mancata gestione del rischio da parte dell’amministrazione comunale.

Concludiamo questo viaggio nei tunnel dell’orrore con il sottopasso della stazione di Santa Maria Novella, nel cuore della città, ormai diventato il regno dello spaccio, e rinominato recentemente “il tunnel della droga” da Firenze Today. I commercianti del centro commerciale raccontano di risse quotidiane, baby gang, spacciatori nordafricani, tossici che si iniettano eroina davanti ai distributori automatici, e un generale clima di violenza che cresce giorno dopo giorno, con capannelli di fumatori di crack negli angoli ciechi. Solo a Febbraio 2025, il capogruppo della Lega in Palazzo Vecchio Guglielmo Mossuto aveva denunciato la situazione del sottopasso defininendolo un “supermercato della droga e un ricettacolo di degrado”, e accusando l’amministrazione di non intervenire concretamente, nonostante lo spaccio “sfacciato”, risse e continui episodi di violenza che mettono a rischio chiunque frequenti la zona, compresi gli utenti del parcheggio sotterraneo. Eppure, malgrado le denunce e le richieste di intervento, il Comune sembra incapace di porre un freno a questo circolo vizioso, facendo del sottopasso di Santa Maria Novella non solo un luogo da evitare, ma fore il simbolo più eclatante del fallimento delle politiche di sicurezza urbana a Firenze.

E’ la realtà amara sotto gli occhi di tutti: i sottopassi di Firenze sono diventati non solo il rifugio di chi non ha casa, ma anche il simbolo plastico del vuoto politico della “Firenze Plurale”. E mentre i cittadini arrancano tra paura, rabbia e rassegnazione, la risposta resta quella di sempre: qualche blitz spot, qualche transenna, una pacca sulla spalla ai comitati e via. Fino alla prossima emergenza.

Firenze, la città che “non lascia indietro nessuno”, ha già lasciato indietro decine di metri quadrati di città. E quelli che non ha lasciato indietro, li ha lasciati sottoterra. Letteralmente.

Foto: Copyright Fotocronache Germogli