Sabato 17 maggio Francesco Nuti avrebbe compiuto 70 anni. Un compleanno che Firenze non intende lasciare inosservato: il Comune ha infatti messo in campo una serie di iniziative che si snoderanno per tutta la giornata, trasformando la città in un palcoscenico diffuso dedicato a uno dei suoi artisti più amati. Tra omaggi ufficiali, cinema all’aperto e momenti di festa popolare, la figura di Nuti verrà ricordata non solo come attore e regista, ma come simbolo profondo di una fiorentinità sentimentale e ironica, fragile e geniale.
La giornata si aprirà alle 11:30 in via Sant’Antonino 23, luogo simbolico dove Nuti nacque e visse: qui verrà svelata una targa commemorativa alla presenza dell’assessore alla toponomastica Caterina Biti e dell’assessore alla cultura Giovanni Bettarini. È un gesto semplice ma potentissimo: riportare l’arte e la memoria nel cuore della città, nel tessuto urbano, nei luoghi dove Nuti ha mosso i primi passi, prima ancora del successo.
Alle 12:30 ci si sposterà al Ponte dell’Indiano per un momento decisamente più originale ma non meno commovente. Verrà infatti inaugurata una panchina, esatta riproduzione di quella resa celebre dalla scena cult del film Caruso Pascoski (di padre polacco). È la scena in cui Francesco Nuti paragona i partiti politici a insaccati, decretando con ironia che “la mortadella è comunista”. Sulla panchina sarà inciso il dialogo completo tra Nuti e l’attore Antonio Petrocelli, che parteciperà personalmente alla cerimonia. In omaggio a quel momento di cinema surreale e indimenticabile, Conad distribuirà panini alla mortadella a tutti i presenti: un gesto affettuoso e ironico, come Nuti avrebbe voluto.
Alle 18 l’appuntamento è in piazza della Signoria, dove si terrà un flash mob canoro aperto a tutti. I fiorentini sono invitati a partecipare per cantare insieme Sarà per te, la canzone che Francesco Nuti presentò al Festival di Sanremo nel 1988. Saranno coinvolte anche alcune scuole di musica e canto, ma l’invito è esteso a chiunque voglia rendere omaggio all’artista con la propria voce. Sarà un momento corale e popolare, nel segno di quell’emozione collettiva che ha sempre accompagnato la carriera di Nuti.
In serata, alle 21, si svolgerà il momento più istituzionale ma non meno sentito: la cerimonia della seconda edizione del Premio Francesco Nuti, che avrà luogo nello splendido Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Sul palco ci sarà tutta la famiglia: la figlia Ginevra Nuti, il fratello Giovanni Nuti e la sua ex compagna Annamaria Malipiero. Saranno premiati cinque giovani artisti emergenti, ciascuno per un ambito diverso della creatività contemporanea: Letizia Toni, attrice formatasi alla scuola di cinema Immagina e nota per aver interpretato Gianna Nannini nella fiction Sei nell’anima; Edoardo Brogi per il canto, proveniente dalla Florence Academy; Samantha Casella per la regia, anche lei formatasi presso la scuola Immagina; Elisa Pietracito per la pittura, dall’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze; e infine Felice Izzo, atleta di biliardo che si è distinto nei campionati italiani.
Il Premio Francesco Nuti, realizzato dalle sapienti mani dell’artista orafo Paolo Penko, sarà consegnato quest’anno all’attore e regista Massimo Ceccherini, volto iconico del cinema toscano, amico e spirito affine a Nuti per quell’ironia istintiva e a tratti malinconica che ha sempre attraversato i suoi lavori.
La serata si concluderà con la proiezione di Tutta colpa del Paradiso, film del 1985 diretto e interpretato da Nuti, che compie quest’anno 40 anni. La pellicola sarà introdotta da Giovanni Veronesi, che collaborò con Nuti alla sceneggiatura del film. A condurre la serata sarà il giornalista e conduttore Gianfranco Monti.
«Francesco Nuti – ricordano gli assessori Bettarini e Biti – è stata una persona importante. Un artista molto amato durante la sua vita, ma Firenze lo ama ancora molto. Ha dato tantissimo al mondo dell’arte. È una figura che vogliamo onorare degnamente». E a fargli eco, le parole del presidente del Quartiere 1, Mirco Rufilli: «Sarebbe bello organizzare ogni anno una giornata così, in occasione del suo compleanno. Francesco aveva una faccia accattivante, simpatica, ma possiamo ricordarlo anche come simbolo di umanità. Il suo percorso ci insegna che brillare fuori non vuol dire brillare dentro. Francesco Nuti ci ricorda l’ironia, la simpatia, l’emozione ma anche la fragilità degli esseri umani».
In una giornata che unisce memoria, celebrazione e partecipazione, Firenze restituisce al suo artista più amato non solo il giusto tributo, ma anche una promessa: quella di non dimenticare.