Continua a incrinarsi, pur se piano piano e per ora solo istituzionalmente, l’aura di intoccabilità di Eugenio Giani e Sara Funaro: il primo è sempre più inchiodato alla croce del caso Manetti, laddove il suo piagnucolio sulle «strumentalizzazioni» non è stato ovviamente ritenuto al livello di una spiegazione da parte di Fratelli d’Italia, passata in modalità attacco totale e pronta anche alla presentazione di un esposto, ma neanche da tanti suoi stessi consiglieri e alleati, che pur si chiudono in un silenzio più rivelatore di mille parole, come emerge fin troppo palesemente dall’omertà registrata dall’inchiesta in merito del Corriere Fiorentino, che ha riportato tutta la vicenda insieme a La Repubblica Firenze. Non è finito nemmeno il caso sollevato da dell’ex relatrice speciale ONU Francesca Albanese, che, citata dalle stesse due testate cita Dante sull’«esilio perpetuo» commentando la scelta di non concederle la cittadinanza onoraria, un giochetto replicatosi nella città gemella di Bologna ad opera della giunta Lepore a quanto apprendiamo dalla sezione locale del Resto del Carlino. Di perpetuo, a Firenze, ci sono però soltanto il caos, i disagi e i malfunzionamenti: l’Albanese nostrana, l’assessore Benedetta (PD) ha dovuto recarsi alla Scuola primaria “De Filippo” insieme al presidente del Q4 per un tubo che, rottosi, ha causato allagamenti in tutto il plesso, impedendo lo svolgimento odierno delle lezioni: ne ha accennato, in un trafiletto, La Nazione Firenze. Alle Oblate, riporta il Corriere Fiorentino, si studia e si lavora al freddo (15 °C) con tutte le conseguenze del caso da un mese, e oggi la struttura verrà chiusa per i corrispondenti lavori; rischiano lo stop, invece, ben 845 cantieri per la mancanza dei fondi necessari: servono 2 miliardi e 500 milioni di euro per coprire il rincaro delle materie prime, con l’ANCE Toscana che denuncia, tramite Corriere Fiorentino e Il Tirreno, pagamenti di ristori mai avvenuti da parte del Comune e anticipazioni di denaro che le imprese non possono più sostenere. Non ci sono i soldi nemmeno per la costruzione della banchina del porto per le attività delle nuove acciaierie a Piombino, informa il primo. «Lavori in ritardo e disagi», titola La Nazione Firenze, anche a Dicomano per la chiusura del distretto sanitario, cui è obbligata a causa di «lavori programmati da tempo» e che si estenderanno per mesi; tardano ad arrivare, tuttavia, anche i containers sostitutivi dove effettuare alcuni dei servizi medici. Stessa situazione registrata dal Tirreno su tutte le infrastrutture strategiche regionali, «dalla Tirrenica alla ferrovia» senza dimenticare, ovviamente, la sempreverde Fi-Pi-Li: l’unica opera realmente in costruzione risulta essere la Siena-Bettolle. Sul fronte scuola, l’analoga attesa per l’esito del ricorso a Mattarella ha perlomeno fatto sospendere tutti gli accorpamenti approvati. Sono fermi anche gli stipendi dei lavoratori del Maggio Musicale, ancora tarati sui tagli del 2014: La Repubblica Firenze e il Corriere Fiorentino aggiungono dettagli sulla bocciatura del maxi-allestimento, ritenuto «non sicuro», e dell’annullamento della prima di Bach, La passione secondo Matteo, per lo sciopero di domani. I sindacati, definendo «inaccettabile» lo stato di cose, hanno fatto presente che tra l’altro manca la figura del direttore amministrativo della Fondazione che sovrintende al teatro. Sul piede di guerra, nel frattempo, anche gli artigiani i quali, menzionati sul Tirreno Firenze, non vogliono una «città vetrina» e chiedono procedure meno costose per la modifica della destinazione d’uso delle loro attività: attualmente il costo si aggira sui 15.000€. Continua a dilagare la criminalità: in piazza Dalmazia un 31enne peruviano ha aggredito e tentato di rapinare la sua ex ragazza a seguito di un diverbio sui motivi della rottura (La Repubblica Firenze); la Prefettura segnala 45 episodi di aggressione sui bus in tutta la Toscana, per i quali è stato attivato un protocollo di «cabine chiuse e bodycam» di cui tuttavia si parla da mesi; un’altra di queste si è verificata non in bus ma in centro, alla Farmacia Moderna, una mendicante alterata ha scagliato contro la farmacista una scatoletta di pillole, comprate per lei da un turista che ha creduto alla classica storia dei “bambini da mantenere”, minacciandola ripetutamente: entrambi i resoconti pervengono da La Nazione Firenze. I residenti del Q2 si stanno però organizzando contro spaccio e furti, istituendo un sistema di vigilanza collettiva sotto l’egida dei comitati. Resta tuttavia il problema delle soste selvagge, ricondotto però ai «pali della luce» come a Johnny Stecchino dissero che il problema di Palermo è il traffico, per non affrontare il tema di quelle, ben più invasive, in occasione delle partite della Fiorentina, su cui nessun vigile interviene. In tutto ciò, la solita Alia-Plures interviene per trattare da criminali i normali cittadini impediti, per motivazioni oggettive o libera scelta legittima, all’impiego degli strumenti di controllo e credito sociale per il conferimento dei rifiuti, proponendo addirittura l’ipotesi di schierare droni con termocamere a infrarossi anziché, semplicemente, abrogare chiavette e app e tornare alla normalità di prima. Ben si capisce, quindi, il diniego della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese: i falsi amici della Palestina dell’ultima ora vogliono trasformare Firenze in un carcere a cielo aperto come la Striscia di Gaza. (JCM)
In copertina: Copyright Fotocronache Germogli


