Il fatto, di cui si apprende notizia oggi, risale alla tarda serata di martedì 17 dicembre 2025.
L’uomo, da tempo, avrebbe tenuto comportamenti violenti e vessatori nei confronti della compagna
Nella serata del 17 dicembre, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Firenze sono intervenuti in viale Francesco Redi a seguito di una richiesta di aiuto per una presunta situazione di maltrattamenti ai danni di una donna italiana di 45 anni.
Giunti sul posto, i militari hanno raccolto la denuncia della vittima, la quale ha riferito di subire da tempo atteggiamenti violenti e vessatori da parte del compagno, non convivente. La donna ha raccontato che, poco prima, l’uomo si era introdotto senza consenso all’interno del suo appartamento utilizzando le chiavi ancora in suo possesso. Ne sarebbe scaturita una violenta discussione, tanto da costringerla ad allontanarsi dall’abitazione per il timore di un’ennesima aggressione.
Entrati nell’appartamento, i Carabinieri hanno individuato l’uomo all’interno. Alla richiesta di fornire le proprie generalità, quest’ultimo avrebbe tentato di darsi alla fuga dirigendosi verso il terrazzo, ma è stato immediatamente bloccato.
Nel corso delle operazioni ha opposto attiva resistenza, spintonando e colpendo i militari con calci e pugni.
Considerato il persistente stato di agitazione e le reiterate e gravi minacce di morte rivolte alla donna, è stato richiesto l’intervento del personale sanitario.
L’uomo è stato sedato e successivamente trasportato presso l’ospedale Careggi. Anche i militari coinvolti hanno dovuto ricorrere alle cure mediche.
Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Sollicciano, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’arresto per le ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta di un cittadino marocchino, classe 1989.
Si precisa che la responsabilità penale dell’indagato sarà accertata nel corso del procedimento e che, ai sensi del D.Lgs. 188/2021, vige la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.
