Il Sindacato Autonomo di Polizia non ha più intenzione di tacere: “Ancora una volta i poliziotti diventano bersaglio fisico e politico. Da una parte ci sono i nostri uomini e le nostre donne, che garantiscono ordine e sicurezza nelle piazze, dall’altra chi — politici, organizzatori o finti pacifisti — soffia sul fuoco e trasforma la protesta in scontro, usando la piazza come palcoscenico elettorale sulla pelle dei poliziotti”.
«Siamo stanchi di assistere a dichiarazioni superficiali e compiacenti – dichiara Michele Pengue, Segretario Regionale SAP Toscana, in una nota – che minimizzano le aggressioni, giustificano la violenza e provano a dipingere la polizia come parte in causa politica. Noi non siamo né a destra né a sinistra: siamo lo Stato, siamo lo scudo dei cittadini. E pretendiamo rispetto».
Gli scontri, sostiene il SAP, non nascono dal nulla: «Dietro c’è un metodo, uno schema ormai chiaro, che vede in prima linea gruppi organizzati con l’unico obiettivo di provocare e colpire la polizia. Una strategia nazionale che sfrutta l’onda mediatica e che trova sponde in certa politica e in chi non ha il coraggio di condannare fino in fondo la violenza».
«Non accettiamo – continua Pengue – che il sacrificio dei poliziotti venga usato per raccattare voti o per alimentare il teatrino delle dichiarazioni. La piazza non è un talk show: è il luogo in cui i nostri colleghi rischiano la vita e la dignità ogni giorno».
«Chi davvero sta con la legalità – è l’invito – lo dimostri con i fatti, non con slogan e dichiarazioni da campagna elettorale».
«Il SAP Toscana – conclude la nota – continuerà a difendere i poliziotti e le loro famiglie da chi cerca di trasformare l’ordine pubblico in terreno di scontro politico».