Piazza Signoria ha visto ieri circa 500 persone radunarsi sotto Palazzo Vecchio per la protesta organizzata contro Pass Sosta, Scudo Verde, taglio degli alberi e criminalità: organizzata da RiBella Firenze insieme ad altri comitati e organizzazioni come Aria Nuova per Firenze, Firenze Vera, Abusivismo e Degrado, Il Mondo che Vorrei e i gruppi del Q4 e dell’ex Teatro Comunale, chi scrive, presente, ha potuto riconoscere diversi consiglieri d’opposizione: Luca Santarelli (Noi Moderati), Massimo Sabatini (Lista Schmidt), Alessandro Draghi, Angela Sirello e Matteo Chelli (Fratelli d’Italia), Guglielmo Mossuto (Lega) e Marco Stella (Forza Italia). I primi e più centrali interventi sono stati quelli di Leonardo Ciaramelli, il giovane ristoratore che andò a suo tempo sotto Palazzo Vecchio per denunciare la situazione di degrado in città dopo l’ennesima aggressione subita dalla sua ragazza (e di cui abbiamo dato prontamente conto su questa rubrica), di Francesca Marrazza, leader di RiBella Firenze, e di una mamma la cui figlia ha subito diversi furti del cellulare. I tre combattivi interventi d’apertura, poi integratisi nel corso della manifestazione, hanno dato la stura a una serie di racconti, aneddoti e sfoghi in tema che danno tutta la misura di una situazione colma: bene che ci si renda conto che lo sfogatoio social non risolve i problemi e che «il tempo dello scaricabarile è finito». Peccato però che, oltre a La Firenze che Vorrei, solo il Corriere Fiorentino abbia detto qualcosa a proposito dell’iniziativa. Al suo indomani, comunque sia, i problemi denunciati e tutti gli altri che già, purtroppo, ben conosciamo, continuano ad aggravarsi: ne è testimonianza lo scontro interno, nel centrosinistra, tra i lavoratori QF e quelli del Collettivo ex GKN, egemonizzati dal CPA (e quindi, di fatto, dal PD, che infatti ha criticato la mozione di FdI per il reintegro dei primi, definita «tardiva e strumentale»), e tra Toscana ed Emilia-Romagna sulla questione del parco eolico di Badia Tedalda, entrambi divulgati dal Corriere Fiorentino; nel centrodestra, invece, tra Forza Italia e Confcommercio Toscana sulla delibera affitti brevi, laddove Stella vi si oppone in nome della “libertà” e Cusano la definisce, più realisticamente, un “far west”, criticando anche il benaltrismo che vedrebbe in “altri” i problemi della città (come se i due aspetti fossero in contraddizione). Questo scambio in particolare è stato riportato anch’esso dal Corriere Fiorentino e pure da La Repubblica Firenze. Questi ultimi hanno dato inoltre notizia, assieme alla sezione centrale e a quella fiorentina de La Nazione, dei preannunciati 100 o 103 milioni per risollevare il settore moda dalla «crisi nera» in cui versa, che però, dati i fondi, i bandi speciali e soprattutto i «progetti ad alto valore tecnologico» che si prospettano, rischiano di rivelarsi insufficienti. Da La Repubblica fiorentina apprendiamo altresì che il governo ha giustificato i tagli col mancato impiego dei soldi disponibili per le manutenzioni, motivazione definita pretestuosa dal PD ma non dalla realtà, e sull’allarme lanciato da Poste Italiane per la carenza di personale: circa 160 sportellisti in meno e 210 zone di recapito senza postini, con annessi carichi di lavoro in più per quelli in organico. E se su La Nazione Firenze leggiamo del caos che si prepara sul tratto Bolognese-Faentina per tutta l’estate a causa dei cantieri e di FdI che accusa il Comune per l’ennesimo spreco di soldi dello smantellamento e trasferimento della palestra di Legnaia (inaugurata nel 2020 e riqualificata appena nel 2021), nonché della proposta di Marco Stella sulla gratuità del tratto autostradale tra Firenze Nord e Firenze Sud per i residenti, di nuovo sul Corriere Fiorentino si può trovare la notizia della lotta di Montespertoli contro la svalutazione turistica del borgo, causata in prospettiva dalla struttura turistica che si vuole costruire a Tresanti. Non resta che augurar loro le migliori fortune con tutto il nostro sostegno. (JCM)
In copertina: Copyright La Firenze che Vorrei