Ci sono arrivate segnalazioni di degrado estremo in Via Ricasoli. Uno dei tratti più battuti dai turisti nel centro di Firenze, è oggi lo specchio fedele di una città lasciata letteralmente allo sbando da un’amministrazione assente. Davanti alla Galleria dell’Accademia — casa del David di Michelangelo, uno dei simboli del patrimonio artistico mondiale — i marciapiedi traboccano di rifiuti, i cestini stracolmi non vengono svuotati, come segnalato sul canale social Il Mondo Che Vorrrei. Ma il problema non si ferma alla sporcizia visibile: secondo le segnalazioni, con l’arrivo del caldo torrido, le blatte hanno invaso la zona in modo esponenziale.
Le immagini che circolano sui social sono impietose, accompagnate da commenti durissimi: “Toc toc… abbiamo un sindaco?”, “Questa non è percezione, è sporcizia vera”, “Dimissioni subito”. L’ironia amara lascia presto spazio alla rabbia: “In altri paesi UE svuotano i cestini, qui invece nemmeno si vedono”, scrive un cittadino, mentre un altro sbotta: “Che schifo. Povera Firenze”.
Davanti a istituzioni come il Conservatorio Cherubini e l’Accademia di Belle Arti, l’abbandono urbano è totale. In mezzo a ciò che dovrebbe rappresentare l’eccellenza culturale, regna l’incuria più assoluta. La municipale non si vede, il Comune tace, e intanto i turisti fotografano non solo opere d’arte ma anche montagne di immondizia e scarafaggi in libertà.
“Se avessimo vergogna, ci nasconderemmo” scrive un’utente, mentre cresce l’impressione che Firenze venga solo sfruttata come vetrina per il marketing istituzionale, senza alcuna reale volontà di prendersene cura. I numerosi proclami istituzionali su cultura, arte e futuro, sbandierati appena pochi giorni fa durante l’evento di Repubblica al Teatro del Maggio, suonano oggi come l’ennesima passerella retorica, vuota e scollegata dalla realtà del degrado quotidiano.
Perché via Ricasoli, oggi, è una discarica a cielo aperto. E il mondo intero la sta guardando.