La Firenze sui giornali di mercoledì 5 marzo

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Nuovi risvolti tra incertezze e minacce. Cresce la Menarini, ristagna tutto il resto
Lettura e commento dei giornali di oggi

 

I numeri odierni di Repubblica Firenze e Corriere Fiorentino dedicano ampi spazi alla crescita di Menarini, tra le poche industrie virtuose (come Synlab, ne abbiamo parlato l’altro ieri), che vede crescere il suo fatturato del 5,2%. Non senza malumori: lo sviluppo del settore dei farmaci oncologici è ancora bloccato, si dice, a causa degli “autodazi”, sostiene Lucia Aleotti, consistenti negli obblighi e nelle burocrazie europee, come bloccate sono ancora le procedure per l’apertura di uno stabilimento all’ex Longinotti di Sesto Fiorentino. Emergono nuovi risvolti sullo sfondo dell’incertezza che avvolge il destino del consolato americano: secondo La Nazione, che cita un rapporto dei servizi segreti, l’attacco con molotov svoltosi tra il 31 gennaio e il 1 febbraio dell’anno scorso, è dovuto alla posizione filo-israeliana dell’Italia, posizionandosi quindi come ingranaggio di un meccanismo più grande e che pone problematiche di rischio per l’intero Paese. La politica nazionale, però, si concentra su Firenze anche per altro: come riportato da La Repubblica Firenze, tra il 5 e il 6 aprile si terrà proprio qui il congresso nazionale della Lega, nel contesto di frizioni e tensioni sia a livello nazionale (Vannacci) che regionali (Ceccardi-Baroncini). Di segno totalmente opposto lo stato della cultura del lavoro, spesso rimproverata ai giovani ma non sempre praticata quanto si pretende: una simpatica ma molto emblematica inchiesta de La Nazione Firenze ha fatto emergere che solo due ristoranti su tredici accettano clienti dopo le 22, tra il centro storico, Campo di Marte, Gavinana e Rifredi. Visto lo stato dei nostri quartieri a sera neanche troppo tarda, la cosa non stupisce, anche considerando le necessità di chi, dopo cena, deve rincasare dal centro a località ancor più periferiche. (JCM)