La “Polizia Granducale” di Giani: lo spot elettorale che rivela il vuoto pneumatico del PD toscano

GERMOGLI PH: 22 MAGGIO 2025 FIRENZE INAUGURAZIONE DEL NUOVO PARCHEGGIO SCAMBIATORE DI VIALE EUROPA NELLA FOTO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA EUGENIO GIANI

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I Cpr? “Alla gente non importano”. Tra propaganda e déjà vu legislativi, il piano sicurezza del governatore uscente dimostra una preoccupante mancanza di concretezza e reale volontà politica

 

Di Roberto Vedovi

A poche settimane dal voto, il governatore uscente della Toscana Eugenio Giani tenta di cavalcare il tema della sicurezza, e lo fa presentando, sulle pagine amiche di Repubblica, un piano in sette punti che però a ben vedere si rivela poco più che un’operazione di marketing elettorale. La proposta cardine, quella di istituire una “polizia granducale” di circa 100 agenti, affiancata da misure soprendentemente vaghe su decoro e vivibilità urbana, sembra pensata più per placare il malcontento di una parte crescente dell’elettorato toscano, piuttosto che per affrontare con concretezza i reali problemi di sicurezza della Toscana, che non sono pochi: secondo l’ultima classifica del Univ-Censis 2025 sull’indice di criminalità, il capoluogo Firenze è la seconda città più pericolosa d’Italia per numero di reati denunciati in rapporto alla popolazione. Solo Milano la supera. A Prato e Livorno la situazione non è migliore: entrambe si collocano tra le prime dieci città italiane per incidenza di crimini, mentre in tutta la regione crescono furti, rapine, aggressioni, reati legati alla droga e violenze sessuali. Le rapine a Firenze, in particolare, sono aumentate del 56% in un solo anno. In parallelo, l’economia illegale e sommersa toscana ha raggiunto cifre da capogiro, sfiorando l’11% del PIL regionale, con una componente criminale valutata in almeno 1,2 miliardi di euro.

Il fulcro del piano di Giani è dunque la creazione di un corpo di polizia regionale di circa 100 agenti, con compiti che dovrebbero includere la sorveglianza degli ospedali, la tutela delle foreste e il controllo delle guide turistiche. Ma i numeri parlano chiaro: in Toscana ci sono circa 40 ospedali pubblici, senza contare le strutture private. Se i 100 agenti lavorassero in coppia, come prassi per garantire sicurezza, si avrebbero 50 coppie. Con i turni giornalieri (mattina, pomeriggio, notte) e la necessità di coprire almeno i giorni lavorativi, questi agenti non basterebbero nemmeno per presidiare gli ospedali. Aggiungere la gestione delle foreste, già affidata a circa 800 tra carabinieri forestali e guardie forestali, oltre a numerosi volontari antincendio attivi in tutta la regione, rende l’idea ancora più irrealistica. E poi c’è il controllo delle guide turistiche, un compito che appare superfluo, poiché già di competenza delle polizie municipali. Ad esempio, il Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Firenze, all’articolo 2, disciplina attività come queste, rendendo inutile l’intervento di un nuovo corpo regionale. Creare una struttura ad hoc per funzioni già coperte da altre forze. A che pro?

Giani propone poi “linee guida severe” per i Comuni, affinché adottino misure per il decoro e la vivibilità urbana. Tuttavia, queste misure sono già previste dall’articolo 54 del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), che attribuisce ai sindaci ampi poteri per emanare ordinanze in materia di sicurezza urbana. Inoltre, molti Comuni toscani, come Firenze, hanno regolamenti che disciplinano il decoro e la vivibilità. Cosa aggiungerebbe di nuovo Giani? Nessuna proposta concreta emerge dal suo piano, solo un invito a fare ciò che i sindaci già possono fare con gli strumenti esistenti.

Sul tema del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) per stranieri irregolari che si macchiano di delitti gravi, Giani si limita a bocciare la proposta del centrodestra, definendolo un fattore di “degrado” (sic!). Giani forse non si è accorto che il degrado in Toscana è già presente, e lo è nelle strade e nelle piazze di quasi ogni città della regione, con regolarità preoccupante. A Firenze, per esempio non passa un giorno che non sia segnato da aggressioni e violenze, come quella dell’altro ieri ai danni dell’ex sindaco di Impruneta, aggredito violentemente in pieno centro in Via Martelli e finito al pronto soccorso. O quella dei sanitari della Misericordia di Campo di Marte aggrediti la notte di giovedì da un 33enne tunisino che stavano soccorrendo. Giani dunque non offre soluzioni alternative per gestire l’immigrazione irregolare o la criminalità che spesso ad essa è connessa. Inoltre, non affronta il problema degli sprechi di risorse legati alle espulsioni: quando si deve procedere al rimpatrio di un migrante irregolare, le forze dell’ordine toscane sono costrette a trasferirlo in altre regioni dove esistono Cpr, con perdite di tempo e personale che in alcune occasioni durano molte ore o giorni. Una riflessione su come ottimizzare queste procedure sarebbe stata più utile di un semplice rifiuto ideologico.

A ormai pochi giorni dal voto per le elezioni regionali, la verità è che, al di là delle narrazioni elettorali, i toscani meriterebbero, per una volta, soluzioni concrete.

 

Foto: Copyright Fotocronache Germogli