Un venerdì 17 che fa sentire tutta la sua aura di negatività sul PD, la cui “vittoria” elettorale, anziché sedare gli scontri interni, li ha acuiti. Se del settore sanitario Bezzini se ne lava le mani, il nodo del contendere sta tutto nella pessima performance della sezione fiorentina, su cui al momento si scannano schleiniani e riformisti: Fossi ne accusa la debolezza, ma di rimando gli è stato fatto notare che nella sua zona di competenza è stato battuto da AVS. Sara Funaro, da parte sua, rifiuta ogni «diktat» facendosi forte del «mandato ottenuto dai cittadini» un anno fa, che in realtà, numeri alla mano, non sussiste, ma questa è la sintesi di Repubblica Firenze e Nazione Firenze, mentre il Corriere Fiorentino si concentra più sul dibattito inerente alla questione della Piana, su cui i sindaci chiedono un confronto con la direzione metropolitana e regionale per la stessa ragione del visibile calo in termini di voti. Il Tirreno, per parte sua, ha effettuato una sintetica panoramica dei risultati nei vari capoluoghi di regione toscani, in cui si registrano casi come quelli di Massa, Pisa, Grosseto e Castiglione della Pescaia, in cui i partiti di governo locale sono stati surclassati da Fratelli d’Italia (nel primo e nell’ultimo caso) e Forza Italia (nel capoluogo maremmano); Lucca è senza un rappresentante per l’esclusione dalle liste dell’ex sindaco di Capannori, mentre Pisa è dilaniata dagli scontri interni nella Lega. Tutto ciò fa pensare a rimpasti all’orizzonte. A un bivio si trova anche il candidato sconfitto del centrodestra, Alessandro Tomasi: restare sindaco di Pistoia o puntare a diventare al massimo capogruppo del centrodestra in consiglio regionale? Questo è il dilemma su cui si è interrogato sempre Il Tirreno, precisando che nel primo caso il ruolo in questione spetterebbe al leghista Guglielmo Mossuto. Fuori dalle istituzioni, tuttavia, i problemi non sono minori: non lontano dalla Piana, di cui si parlava prima, ENI ha deciso di chiudere il deposito di triste memoria in cui un anno fa morirono cinque operai, nell’ottica di una futura riqualificazione di cui dovrebbero occuparsi Comune e Regione, spiegano le sezioni fiorentine di Repubblica, Corriere e Tirreno. Le recenti alluvioni in loco pesano ancora come un macigno su entrambi, tant’è che la commissione d’inchiesta al riguardo ha condannato il mancato aggiornamento dei piani di protezione civile e la sottovalutazione del disastro del 2023. Scontata la risposta del PD, che ha spostato le colpe sui soldi non arrivati dal governo centrale (Corriere Fiorentino, La Nazione Firenze, Il Tirreno Firenze). Si “aggiornano” invece, e non poteva essere altrimenti, i cantieri, soprattutto quello di piazza Beccaria, il cui allargamento ha già aggravato i disagi e la devastazione paesaggistica, col Comune che in fretta e furia cerca di elaborare un “new Jersey” per convogliare il traffico su viale Giovane Italia. Continua a respirare, invece, il centro storico finalmente libero da caddies e risciò e i nuovi itinerari anch’essi deserti, almeno per il momento, secondo quanto riporta, in entrambi i casi, La Nazione Firenze. Tuttavia, alla Manifattura Tabacchi continua la speculazione edilizia, che vede altri tre anni di lavori e 100 ulteriori appartamenti previsti entro il 2027, con un’opera già completata al 70%, informano Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino e La Nazione Firenze. Da quest’ultima apprendiamo anche della crisi della sanità nell’Alto Mugello, privo di medici di base e costretto a sopperire con professionisti provenienti da altri comuni per assenza di risposte ai bandi; il secondo riporta di proteste anche in Val d’Orcia e Amiata per i lavori infiniti alle Chiavi, galleria chiusa da due anni per la quale adesso le aziende responsabili chiedono indennizzi alla Regione, mentre ambedue queste ultime testate ivi citate hanno rilanciato la mobilitazione prevista per domani del Collettivo ex GKN a Novoli per far ripartire la fabbrica secondo il piano da esso stilato insieme al Consorzio di reindustrializzazione della Piana. Si fanno sentire anche i sindacati degli autisti di autobus, stanchi delle continue aggressioni ai danni del personale e determinati a esigere bodycams sui mezzi e maggiore assistenza legale e psicologica per chi viene preso di mira, con annessa denuncia, a titolo di esempio, di una banda di ragazzini che ha «seminato il terrore» sul 57 e sul 31 e altri due casi del genere. Grande la copertura mediatica di quest’ultimo aggiornamento, riportato dalle sezioni fiorentine di Repubblica, Corriere e Nazione. Da ultimo, la triste nota dello stop alle pubblicazioni dei colleghi del Vernacoliere, per la crisi dell’editoria stampata che non ha risparmiato la nota rivista di satira labronica, le cui locandine hanno attirato l’attenzione sulle poche edicole rimaste in tutta la Toscana. Ne danno il triste annuncio La Repubblica Firenze e il Corriere Fiorentino. (JCM)
In copertina: Copyright Fotocronache Germogli