“L’irreparabile è successo”: dopo la “cura” del cemento, cedono grossi rami degli alberi di Lungarno Ferrucci

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Dopo settimane di allarmi inascoltati, alcuni grossi rami degli alberi “incatramati”
sul Lungarno Ferrucci si staccano e cadono a terra. Li rimuovono i vigili del fuoco. Traffico deviato

 

A distanza di quindici giorni dalla prima segnalazione, apparsa in anteprima su LFCV, e con alle spalle probabilmente oltre 3 settimane in cui sono rimasti coperti di catrame fino al colletto e sotto temperature estreme che hanno toccato i 40 gradi, oggi si sono verificati i primi cedimenti di rami dei platani sul Lungarno Ferrucci. Tre grossi rami si sono staccati, finendo sulla sede stradale. Solo l’intervento immediato dei Vigili del Fuoco ha evitato conseguenze peggiori.

Il consigliere comunale Massimo Sabatini (Lista Schmidt) aveva segnalato con largo anticipo lo stato critico delle piante, documentando con foto e video lo stato di sofferenza degli alberi in zona, e aveva portato la questione in Consiglio Comunale. Ma, come troppo spesso accade, la macchina amministrativa si è mossa con la consueta lentezza. Il Lungarno Ferrucci oggi è stato chiuso, il traffico deviato, i rami portati via dai vigili del fuoco, l’albero sottoposto a potatura per evitare nuovi cedimenti.

“E’ successo l’irreparabile” ha commentato oggi Sabatini. Questo del resto non è che il logico epilogo di una gestione del verde cittadino che sta dimostrando giorno dopo giorno tutta la sua inadeguatezza. Il 19 giugno scorso, su queste pagine avevamo denunciato denunciato l’intervento di asfaltatura che ha letteralmente “sigillato” le basi di decine di alberi del Lungarno Ferrucci sotto colate di bitume, senza lasciare alcuno spazio per la respirazione o il drenaggio. Una pratica inaccettabile, in aperta violazione delle più elementari norme di tutela arborea. In quell’occasione, l’Assessora all’Ambiente (nonché Vicesindaca) Galgani si era impegnata pubblicamente per un intervento risolutivo “entro il giorno successivo”. Ma la realtà, ancora una volta, ha smentito gli annunci. E oggi, a distanza di settimane, ci troviamo di fronte ai primi effetti visibili di quella trascuratezza.

Non è più una questione di singoli episodi, ma di un modello amministrativo che si dimostra ogni giorno più scoordinato, incoerente e –come diventa evidente in casi come questo – anche pericoloso. Mentre da una parte si promuovono “piani del verde”, dall’altra si asfaltano le radici degli alberi. Si parla di biodiversità mentre si soffoca il verde urbano. Si promettono nuove alberature mentre quelle esistenti vengono incatramate fino all’inevitabile secchezza e collasso.

Il consigliere Sabatini ha annunciato una nuova interrogazione in Consiglio comunale la prossima settimana. Ma nel frattempo resta il vuoto, quello operativo e quello politico: chi controlla l’esecuzione dei lavori? Chi verifica la qualità degli interventi? Chi risponde quando le promesse non vengono mantenute? Finché la retorica istituzionale continuerà a viaggiare su binari paralleli rispetto alla realtà dei fatti, a farne le spese continueranno ad essere i cittadini e il (poco) verde che li circonda.