Il consigliere del centrodestra ribalta l’esito della sfiducia in un attacco frontale alla maggioranza: il j’accuse su Stadio Franchi, Cubo Nero, Pergola, verde pubblico e nomine
La mozione di sfiducia contro la sindaca Sara Funaro, lanciata dal centrodestra fiorentino e naufragata ieri sera per mancanza di numeri, continua a far discutere e ad alimentare il confronto politico in Palazzo Vecchio. Dopo le dure repliche dei gruppi di maggioranza, è arrivata la risposta del consigliere Massimo Sabatini, promotore dell’iniziativa, che contrattacca con una vera e propria arringa rivolta ai consiglieri della maggioranza in difesa della giunta.
“Sono giunte ieri sera le risposte alla mozione di sfiducia da parte dei consiglieri di maggioranza. Consiglieri? Sono consiglieri al servizio della città e degli interessi dei cittadini? Che cosa fanno in difesa della collettività relativamente a tutti gli argomenti che abbiamo sollevato? Che ci stanno a fare nel consiglio comunale se esprimono voti comandati da altri?”, domanda Sabatini in un post social.
Il consigliere accusa la maggioranza di evitare il merito delle questioni sollevate, invitandola invece a “rispondere sugli argomenti punto per punto, citando elementi concreti e misurabili, non frasi imboccate dal partito”. Al centro delle critiche figurano i principali nodi amministrativi dell’ultimo anno e mezzo: dallo stadio Franchi al cosiddetto “Cubo nero”, dalla gestione del Teatro della Pergola alle concessioni del Mercato Centrale, fino al taglio degli alberi per i cantieri della tranvia.
Al centro del suo j’accuse, il caso Franchi, con l’accusa di aver ignorato “il rifiuto al sopralluogo del cantiere” e chiedendo che cosa abbiano fatto “di fronte ai ritardi clamorosi” dei lavori. Il consigliere rivendica inoltre la necessità di trasparenza sulle indagini urbanistiche nel caso del Cubo Nero: “Perché hanno avallato con il loro voto la scelta della sindaca di dare l’unica eccezione al blocco degli affitti brevi, soltanto ad una multinazionale? Perché si sono rifiutati di far condurre attività di indagine alla commissione urbanistica, visto che il giorno dopo si è presentata la Procura con i Carabinieri?”.
Non manca il riferimento alle decisioni per nomine e concessioni che, secondo Sabatini, sarebbero “sorprendentemente concentrate su persone e aziende elencate nella lista dei finanziatori di Funaro e Nardella”. “Credono di ben rappresentare la fiducia dei cittadini avallando questo metodo di gestione del potere? Pensano che la città abbia dimenticato questa faccenda? Non si chiedono perché si sia acceso l’interesse della Procura verso questo argomento dopo i casi di Prato?”, incalza il consigliere.
Altro fronte aperto è quello del Teatro della Pergola, dove Sabatini parla di “declassamento generato da una serie di errori madornali”: “Erano a conoscenza delle mosse organizzative del sindaco oppure le hanno soltanto lasciate andare, determinando così il destino sfortunato del teatro cittadino? Sono oggi a conoscenza del nominativo che si vuole mettere in tutti i modi come Direttore nonostante sia inviso all’interno? Per quali motivi non sono intervenuti in questi mesi senza dire nemmeno una parola?”.
Non meno dura la critica sul Mercato Centrale, dove il consigliere punta il dito contro “l’affitto del piano superiore con un valore così basso e totalmente fuori mercato in favore di un’unica azienda”, chiedendo “perché nessuno abbia proposto il doveroso adeguamento” e “perché quella strana concessione sia stata addirittura allungata di sottecchi nel mese di agosto”.
Sul tema ambientale, Sabatini attacca infine la gestione dei tagli degli alberi, denunciando “cantieri tardivi, fuori misura e per progetti obsoleti come tranvia e stadio, gestiti con tecniche barbare, Lungarno Ferrucci l’esempio”. E si chiede polemicamente: “Sentono ancora di definirsi Verdi oppure ci hanno ripensato perché gliel’ha ordinato qualche capo?”.
In un crescendo di accuse, il consigliere chiude con un appello ai colleghi di Palazzo Vecchio: “Fate i consiglieri comunali di Firenze! È questo l’esercizio di coscienza che la città vi chiede! Dimostrate di esserlo per la città e non per l’obbedienza ai partiti. Dimostrate di non appartenere al sistema di potere decennale che la sta devastando, firmando la mozione e avendo il coraggio di misurarvi con il dibattito a viso aperto in Palazzo Vecchio, dove faremo al sindaco di Firenze le stesse domande su punti ancora irrisolti.” Una risposta che trasforma la mozione di sfiducia, fallita sul piano numerico, in un manifesto politico d’opposizione, con Sabatini deciso a spostare la battaglia dal terreno dei numeri a quello del merito, della trasparenza e della responsabilità verso i cittadini.
Foto: Copyright Fotocronache Germogli

