Due senza fissa dimora sono stati trovati stanotte senza vita in piazza Tasso. La procura ha disposto l’autopsia su entrambi i cadaveri per accertare le cause del decesso, anche se in base ai primi accertamenti sembrerebbe che siano morti per cause naturali.
La redazione di Fuori Binario è “sgomenta” per la morte in Piazza Tasso delle due persone che vivevano in strada. “E siamo molto preoccupati per gli eventuali esiti delle autopsie”, aggiungono. L’auspicio, incalzano dalla redazione, è “che si tratti di “morte naturale”, se è naturale morire di povertà e stenti in una società ricca ma carica di diseguaglianze come la nostra”.
“Ricorderemo le due vittime insieme agli abitanti del quartiere stasera alle 19 in piazza, sotto la nostra redazione. Invitiamo tutta la città a partecipare affinché queste morti non siano vane”.
I numeri e le cause del fenomeno
Lo scorso anno in Italia, si legge nel rapporto dell’associazione, sono stati 434 i senza dimora deceduti, 32 di essi in Toscana, e siamo già a 120 nel 2025. L’età media delle persone decedute è molto bassa, pari a 44,9 anni; l’aspettativa di vita è di fatto dimezzata rispetto a chi non vive questa condizione. Si muore per malattia e condizioni sanitarie inadeguate (39%); le morti traumatiche per aggressioni, incidenti, e suicidi, tra i senza dimora sono il 47% del totale, mentre tra chi non vive questa condizione il 4%. Il 32% viene trovato in luoghi all’aperto, proprio come oggi in Piazza Tasso. I giovani sotto i 29 anni rappresentano circa il 20% dei decessi totali e il 20% di loro è morto in carcere. Sono la fascia più colpita dopo i cinquantenni. È evidente che la vita in strada espone a rischi maggiori e soprattutto amplifica gli effetti di eventi che in condizioni di sicurezza incidono molto meno.
Torna il tema della sicurezza
Secondo la redazione, “servirebbero più posti letto, più case popolari, più equità fiscale, più lavoro buono e fuori dalle logiche di sfruttamento, più sanità di facile accesso, un reddito di cittadinanza all’altezza: più “sicurezza sociale” in sintesi. A garantire la loro sicurezza non servono zone rosse, ordinanze vessatorie, telecamere, panchine anti riposo, grate anti seduta e tutte quelle vessazioni legate alle politiche securitarie di ordine pubblico e di decoro urbano. L'”emergenza” senza dimora non è un’emergenza. È semplicemente il frutto di scelte politiche che producono povertà e morte”.
Fonte: Comunicato stampa