Firenze è una delle città italiane con il più alto tasso di criminalità: lo dicono i dati, lo denunciano i sindacati, lo confermano i cittadini. E mentre la politica si rimpalla le responsabilità,
le forze dell’ordine sono al collasso.
Secondo l’ultimo Indice della Criminalità pubblicato dal Sole 24 Ore, Firenze si colloca al terzo posto tra le città più insicure d’Italia, dietro solo a Milano e Roma. I numeri sono impietosi: oltre 59.000 denunce registrate nel solo 2023, con un incremento preoccupante dei reati violenti. Firenze è prima in Italia per numero di rapine denunciate, con le rapine in strada aumentate del 56% rispetto al 2022, e si posiziona al quarto posto a livello nazionale per violenze sessuali e furti.
In questo quadro allarmante, è arrivata ieri una dura denuncia del SIULP (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia) di Firenze, che parla apertamente di “collasso inevitabile” dell’apparato di sicurezza pubblica. A preoccupare è la drastica carenza di organico nelle forze della Polizia di Stato, evidenziata con chiarezza da Riccardo Ficozzi, Segretario Generale del sindacato: una situazione, dichiara, “propedeutica inevitabilmente di un collasso cui già da tempo sta vertendo l’intero apparato”.
“In una situazione come quella fiorentina, che solo nei primi 5 mesi dell’anno ha visto il collocamento in quiescenza di non meno di 38 dipendenti, in cui si continua a non rimodulare la previsione di organico alle forze di polizia in base alle effettive presenze quotidiane in città […] si è previsto di assegnare in città un totale di 26 agenti: un numero di poliziotti che neanche lontanamente è sufficiente quantomeno per compensare i pensionamenti che, a fine anno, raggiungerà un totale di oltre 70 poliziotti che avranno lasciato il servizio”
Una cifra, quindi, quella dei 26 nuovi agenti, che non copre nemmeno le 38 unità già andate in pensione nei primi cinque mesi del 2025. Un saldo negativo che tocca non solo Firenze, ma anche i commissariati distaccati di Empoli e Sesto Fiorentino, che “già da tempo non riescono a far fronte alle necessità quotidiane, aggravate dai continui pensionamenti” e dove “non è stata prevista alcuna assegnazione”.
Il SIULP denuncia che i criteri di assegnazione del personale sono irrazionali, ancora ancorati al numero di residenti anziché alle presenze effettive quotidiane: “Si continua a non rimodulare la previsione di organico in base alle effettive presenze quotidiane, notoriamente più che raddoppiate dai turisti quotidianamente presenti”. Un’affermazione che trova eco nei numeri: a fronte dei circa 370.000 residenti, Firenze arriva ad ospitare ogni giorno tra le 500.000 e le 600.000 persone, tra pendolari, studenti e turisti.
Nel mirino del SIULP anche le tante promesse non mantenute, a partire da quelle del governo Meloni in carica: “E’ ora di dire basta agli slogan della politica che durante le campagne elettorali puntualmente inscena caroselli e assume impegni insostenibili – e poi, per contro, lascia ridurre in brandelli l’apparato Sicurezza della città di Firenze che, inevitabilmente e tristemente ciclicamente appare sul podio nazionale delle città più insicure”. Una presa di posizione dura, che chiama in causa direttamente il governo centrale e il Ministro dell’Interno Piantedosi, accusati di trascurare la sicurezza reale delle città in favore di una retorica securitaria disconnessa dalla realtà.
Sul fronte locale, il consigliere comunale Luca Milani e la vicecapogruppo Alessandra Innocenti del Partito Democratico hanno condiviso l’allarme del sindacato: “Il Governo Meloni che ha fondato tutte le sue campagne elettorali sul tema della sicurezza (e sulla vicinanza alle forze di Polizia) dimostra nei fatti di trascurarla: la sicurezza resta lontana dall’essere una priorità reale dell’Esecutivo.” I due esponenti del centrosinistra hanno ricordato le iniziative comunali messe in campo dalla Giunta: l’assunzione di 200 nuovi agenti di polizia municipale, il presidio fisso al parco delle Cascine, l’avvio del piano notte con fino a 23 pattuglie nei fine settimana e la richiesta al Ministero per l’attivazione di una task force (“Pol-tramvia”). Iniziative che a dire il vero, anche su queste pagine, abbiamo più volte definito come insufficienti e poco incisive: è evidente che nessuna di queste misure può compensare la carenza strutturale delle forze di polizia statali.
Se è legittimo chiedersi che fine abbia fatto la tanto sbandierata “priorità sicurezza” con cui il governo Meloni ha conquistato consenso, è ormai innegabile che, mentre istituzioni locali e nazionali si affannano a scaricarsi responsabilità a vicenda, il sistema di sicurezza urbana a Firenze sta cedendo sotto il peso dell’inadeguatezza e della paralisi operativa, sia locale che nazionale.
Nel mezzo, come sempre, ci sono i cittadini: costretti a convivere con un aumento esplosivo dei reati, il degrado dilagante e una crescente percezione di abbandono istituzionale. Fin tanto che la politica – tutta, senza distinzioni di parte – non sarà davvero interessata a produrre una risposta coordinata e incisiva, questa deriva sarà difficile da arrestare.
Foto: Copyright Fotocronache Germogli