Le opposizioni accusano i sindaci PD, con il loro voto favorevole al provvedimento, di aver tradito i territori periferici come il Mugello e il Chianti, piegandosi alla volontà della giunta del capoluogo: “È scandaloso che sindaci come Sara Di Maio e David Baroncelli abbiano votato contro i loro stessi territori. Il Mugello è un’area da mesi in ginocchio per il caos dei trasporti. Il Chianti non ha nemmeno una linea ferroviaria. Eppure, questi sindaci hanno avuto il coraggio di dire sì a un provvedimento che penalizza proprio le loro comunità. È un tradimento politico e morale. Si sono inchinati al centralismo fiorentino pur di non disturbare la narrazione imposta dal PD. Una resa indegna.”
“Firenze bullizza la periferia” – aggiungono – denunciando un sistema punitivo verso chi non ha alternative di trasporto. “Il messaggio è chiaro – attaccano – chi vive fuori Firenze deve pagare, anche se non ha alternative. È il centro che comanda e la periferia che subisce. Non c’è confronto, non c’è rispetto: c’è solo un’arroganza politica che schiaccia chi non si adegua. E i sindaci di sinistra si fanno complici di questa prepotenza, dimenticando chi li ha eletti e per chi dovrebbero combattere.”
Il provvedimento, secondo i consiglieri di centrodestra, non è che una tassa mascherata, che colpirà i residenti e lavoratori più fragili. “Il Partito Democratico ama usare parole come ‘giustizia sociale’ e ‘lotta alle disuguaglianze’ – aggiungono – Ma nei fatti, impone un sistema punitivo per chi vive lontano dal centro, spesso famiglie, lavoratori, pendolari che non hanno alternative e che ora dovranno temere nuove tasse. Nessuna promessa, nessun impegno concreto è stato preso per escludere pedaggi fino a quando il trasporto pubblico non sarà davvero efficiente.”