Stop all’accattonaggio con animali: lettera aperta al Comune di Firenze e alla cittadinanza

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Di Simone Scavullo

Mi chiamo Simone Scavullo, sono Coordinatore Regionale Toscana del partito politico Rea (Rivoluzione Ecologista Animalista) e Presidente del Comitato Cittadini per Firenze. Con questa lettera intendo portare all’attenzione del Comune di Firenze e della cittadinanza una situazione ormai insostenibile che da troppo tempo affligge la nostra città: l’accattonaggio con animali, in particolare con cani.

Questo fenomeno, in crescita smisurata, è ben noto a tutti. Eppure, il Comune di Firenze continua a rispondere con l’unica misura attualmente prevista: una semplice sanzione amministrativa, del tutto inefficace. Sappiamo bene che chi sfrutta animali per chiedere l’elemosina non pagherà mai queste sanzioni, rendendole uno strumento inutile.

In qualità di Comitato e di forza politica attiva sul territorio, abbiamo presentato richieste precise e articolate per la modifica del Regolamento Comunale. Chiediamo l’introduzione di misure concrete per contrastare questo fenomeno, che si configura come un vero e proprio maltrattamento a danno degli animali. Non possiamo ignorare che la maggior parte di questi cani sono acquistati su piattaforme dell’Est Europa, dotati di microchip intestati a prestanome stranieri e sfruttati quotidianamente da persone che non hanno alcun legame affettivo con loro. Parliamo di un racket di compravendita e sfruttamento animale.

Oggi non esistono controlli adeguati da parte della Polizia Municipale, né si vedono guardie zoofile operare sul territorio fiorentino. Nonostante tutto, gli animali non possono essere sequestrati perché risultano formalmente in regola con i documenti europei.

Eppure, è fondamentale distinguere tra chi considera il proprio cane un compagno di vita, e chi invece lo usa come strumento per arricchirsi. Nella nostra proposta abbiamo previsto anche tutele per chi è in reale difficoltà economica, senza colpire chi davvero vive in strada con il proprio amico a quattro zampe.

Il 26 luglio 2024 abbiamo organizzato una petizione popolare, durata un solo giorno, che ha raccolto ben 600 firme. Queste firme sono state regolarmente protocollate presso il Comune di Firenze.

In base all’articolo 91 dello Statuto Comunale:
– 250 cittadini possono presentare una proposta o petizione al Sindaco;
– Devono essere indicati tre referenti;
– È previsto che, entro 45 giorni dalla presentazione, venga fornita una risposta motivata.

Ad oggi, siamo nel mese di maggio 2025. Sono trascorsi più di 280 giorni dalla presentazione della petizione senza che il Comune abbia fornito alcuna risposta. Questo rappresenta una grave violazione dello Statuto stesso. Lo Statuto del Comune di Firenze prevede esplicitamente che una risposta venga fornita entro 45 giorni: il mancato rispetto di questa disposizione rende il Comune stesso inadempiente. E questo è particolarmente grave, poiché proprio l’ente che dovrebbe educare i cittadini al rispetto delle regole è il primo a non rispettare il proprio Statuto.

Anche l’articolo 99 dello Statuto del Comune di Firenze è rilevante in questo contesto: esso disciplina le consultazioni con la cittadinanza su temi di interesse pubblico, promuovendo la partecipazione attiva dei cittadini. Il Comune ha quindi l’obbligo di ascoltare e coinvolgere i cittadini nelle decisioni, e il mancato confronto su una tematica così delicata rappresenta un’ulteriore violazione di tale principio.

Nonostante la Sindaca e la Vicesindaca siano perfettamente a conoscenza di questa situazione, continuano a ignorare le nostre richieste. Anche nel mese di maggio 2025 abbiamo presentato un’ulteriore richiesta per poterci confrontare su questa problematica, ma ancora una volta non abbiamo ricevuto alcun riscontro. Inoltre, il 29 settembre 2024 abbiamo inviato un’ulteriore PEC per sollecitare una risposta. Anche questa è rimasta senza esito.

Tutto questo dimostra un comportamento inaccettabile da parte dell’amministrazione comunale, che continua a ignorare i cittadini. Questo atteggiamento dimostra chiaramente che, per alcune figure istituzionali, i cittadini non contano nulla. Ma noi non possiamo accettarlo. I cittadini meritano rispetto, ascolto e risposte.

Fortunatamente, un Consigliere della Regione Toscana si sta interessando al caso, nella speranza che questo problema venga finalmente sollevato anche a livello regionale e possa ricevere l’attenzione che merita dalle istituzioni competenti.

Alla luce di quanto esposto, chiediamo con forza che il Comune di Firenze dia seguito ai propri doveri statutari, rispondendo non solo al nostro Comitato e alla mia figura di Coordinatore Regionale, ma soprattutto ai 600 cittadini che hanno firmato la petizione e che meritano rispetto.

Il silenzio istituzionale su temi tanto gravi non è più tollerabile. Agire è un dovere civico e morale.

Simone Scavullo
Coordinatore Regionale Toscana – Rea
Presidente del Comitato Cittadini per Firenze