Tari più cara, città più sporca: a Firenze i conti non tornano

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Il Consiglio comunale approva l’aumento della tassa sui rifiuti tra le proteste delle opposizioni,
i cittadini pagano cifre in crescita continua per un servizio sempre più deludente

 

L’ennesimo aumento della Tari a Firenze, approvato ieri in Consiglio comunale con il solo voto favorevole della maggioranza, conferma la spirale disfunzionale in cui si sta avventurando ormai da diversi anni la gestione dei rifiuti da parte dell’amministrazione cittadina: le tasse aumentano, i servizi non migliorano. È sempre più difficile, per i cittadini, comprendere perché continuino ad arrivare bollette Tari più salate mentre la città appare, giorno dopo giorno, sempre più trascurata e sporca. I rifiuti si accumulano fuori dai cassonetti, spesso colmi e maleodoranti, i rifiuti ingombranti non raccolti vengono lasciati ai lati delle strade per giorni, quando non settimane o mesi.

Presentata dalla vicesindaca Paola Galgani, la nuova delibera sulla Tari 2025 stabilisce una ripartizione del carico fiscale pari al 35% per le utenze domestiche e 65% per quelle non domestiche. Tutte le opposizioni si sono mostrate fortemente contrarie, sottolineando come l’enenesimo aumento, quest’anno stimato al 5%, sia gravoso per cittadini e imprese, soprattutto in un contesto economico in cui l’inflazione è aumentata mentre i redditi reali sono stagnanti o in calo.

Diversi consiglieri, da Fi al M5s, da Spc a Lista Schmidt a Firenze Democratica e Italia Viva, hanno tra l’altro criticato la mancanza di trasparenza nella gestione dei costi, l’assenza di politiche strutturali per il miglioramento del servizio e il rinvio cronico di decisioni strategiche, come la localizzazione degli impianti per il trattamento dei rifiuti. Italia Viva chiede ora un confronto pragmatico, privo di pregiudizi ideologici, che porti a tariffe più eque, un servizio efficiente e un modello sostenibile di gestione dei rifiuti.

Non è più accettabile che la Tari venga vista come un pozzo senza fondo per coprire inefficienze croniche e scelte mai fatte. Serve trasparenza, progettualità e coraggio politico per cambiare modello: Firenze ha bisogno di una gestione dei rifiuti moderna, sostenibile e capace di restituire valore ai soldi dei contribuenti. In caso contrario, il malcontento crescerà con la stessa velocità con cui aumentano le bollette.

Foto collage: Facebook