Un assessore alla felicità per una regione, una città e una giunta infelici. Su San Gallo stavolta la Soprintendenza attacca subito. La Firenze sui giornali di venerdì 21 novembre

© Fotocronache Germogli, specificare data

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È nata ufficialmente la seconda giunta Giani, con uno spezzatino di deleghe che non ha comunque evitato malumori (Biffoni su tutti, ma anche lo scetticismo di Nardella, notato dal Tirreno), che hanno portato addirittura alle dimissioni della tesoriera regionale del PD in polemica con Emiliano Fossi e i riformisti che tentano di cogliere la palla al balzo per far convocare subito l’assemblea. Divisioni subito notate dall’opposizione, menzionata sempre sul Tirreno: per Stella (FI) e La Porta (FdI) i problemi sono in sintesi il Giani-centrismo e i troppi compromessi dovuti ingoiare per formarla. Netta, infatti, la preponderanza degli schleiniani nonostante la sostanziale parità di voti coi riformisti. Tenendo da conto anche l’abbandono del sindaco di Incisa e Figline Valdarno per «tensioni coi socialisti» descritte dal Corriere Fiorentino e l’ipotesi commissariamento temporaneo del Comune, niente di più improprio può esserci, per Giani, dell’aver nominato persino un “assessore alla felicità”, ovverosia una carica formale in più per Cristina Manetti: non sappiamo con quanta serietà o incredulità La Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino (già più ironico menzionando Thomas Jefferson e Al Bano) e Il Tirreno abbiano dato notizia di questa levata di capo. Sicuramente non è il caso dello scontro presuntamente avvenuto, perché su Repubblica Firenze una delle dirette interessate smentisce, tra le presidi del “Galileo e del “Michelangelo, laddove la prima avrebbe vantato di poter «mangiarsi» la scuola della seconda. Infelici sono di certo i tifosi viola, che hanno annunciato un corteo verso la questura per il diniego alla loro coreografia per la partita con la Juve (La Repubblica Firenze, La Nazione Firenze), soprattutto sullo sfondo dell’ultimatum della UEFA indirizzato al Franchi, laddove la prima ha avvertito la sindachessa Funaro di trovare i 60 milioni di copertura finanziaria mancanti entro il 31 luglio per poter includere la struttura tra le ospitanti di Euro 2032 (Corriere Fiorentino). Il mondo del lavoro è del pari in subbuglio, tra nuove aggressioni a Prato, stavolta alla Elafilo (La Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino) e l’ostruzionismo padronale di PAM, che conferma la sua volontà di non reintegrare i lavoratori in corso di licenziamento per fine anno (La Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino, La Nazione Firenze). Al momento è in corso una manifestazione di CGIL, CISL e UIL in piazza Antinori contro il lavoro nero nel settore tessile, aveva precedentemente anticipato La Repubblica Firenze. Scottata e avvisata dal caso del cubo nero, la Soprintendenza va anch’essa all’attacco, e stavolta prontamente, sul progetto dell’albergo extralusso in San Gallo, chiedendo verifiche e accertamenti sui volumi delle strutture, la torre di 23 metri e l’impatto che il complesso avrà sull’area UNESCO. La Polizia Municipale, da parte sua, ha consegnato alla giunta comunale il proprio rapporto sulle irregolarità riscontrate all’ex Convitto della Calza. Entrambe le notizie, riportate da La Nazione Firenze, si accompagnano a quella, coperta anche dal Corriere Fiorentino, della previsione degli inizi dei lavori sul Ponte al Pino da gennaio, con la beffa fintamente “democratica” di annunciare il coinvolgimento dei cittadini a opera già iniziata e relativi disagi già dispiegati. C’è ben poco di cui essere felici, da queste parti. (JCM)

 

In copertina: Copyright Fotocronache Germogli