Le immagini di una piazza Santa Maria Novella gremita di manifestanti, che hanno risposto all’appello del Mondo che Vorrei, di Aria Nuova per Firenze, RiBella Firenze, Abusivismo e Degrado e dei comitati del Quartiere 4 e del Canneto-Le Coste, con la partecipazione della nostra LFCV e dei consiglieri dell’opposizione, non sono passate inosservate neanche alle sezioni nostrane di Repubblica, Corriere e Nazione: i primi due parlano di «centinaia scesi in piazza», la terza più precisamente di «settecento», anche se a giudicare dalle immagini, molto probabilmente si arriva al migliaio. Proseguiranno anche le mobilitazioni per la Palestina, nonostante il clamore mediatico sollevato dal caso pisano (su cui è stata «aperta un’inchiesta», informano Repubblica e Corriere, e il professore aggredito rientrerà scortato dai suoi colleghi): dal Corriere Fiorentino si apprende che l’assemblea di ieri a Novoli e il corteo che ne è seguito si salderanno allo sciopero della CGIL in programma per domani e al presidio sull’A1 che si terrà lunedì, sempre in solidarietà con Gaza. A Prato, invece, è notizia della stessa testata e de La Repubblica Firenze, si è aperta un’inchiesta sull’aggressione agli operai di Montemurlo, il cui sciopero ha fatto persino saltare una sfilata di Greyven a New York per la mancata consegna degli abiti. Un’analoga decisione giuridica, ma del Ministero della Cultura, ha bloccato la costruzione del parco eolico di Badia Tedalda, per la cui unanimità quasi raggiunta Giani già esultava: ma è bastato il “no” della Soprintendenza per bloccare tutto e riaprire la partita. Adesso manca solo la decisione formale del Consiglio dei Ministri, aggiunge il Corriere Fiorentino. Il ministro Giuli torna all’attacco anche sul cubo nero, dicendosi «sbalordito» e puntando il dito verso i sindaci che si sono susseguiti a Firenze nel periodo della sua costruzione, auspicandosi che i responsabili vengano interrogati. Ma, a far compagnia al cubo e ai palloni verdi, su viale Belfiore spunta anche un cilindro bianco della Iliad, una maxi-antenna lì da due anni ma fotografata solo adesso dal tetto del Social Hub che, secondo un commento de La Nazione Firenze (che ha riportato entrambe le notizie insieme al Corriere Fiorentino e al Tirreno Firenze), è anch’essa regolare secondo la burocrazia, suscitando dubbi sui criteri coi quali si concedono le autorizzazioni, in barba al vincolo paesaggistico. Non lontano, per la precisione in piazza Beccaria, arriveranno intanto nuovi cantieri per la nuova tranvia: «altri 300 metri a ostacoli», titola La Nazione Firenze, per 38 settimane a partire dalla fine di questo mese o dall’inizio del prossimo. È arrivata infine la deroga sullo stop ai treni lenti sulla direttissima Firenze-Roma, fino al 2026-27, per la gioia dei sindaci e il sollievo dei pendolari, specificano Corriere Fiorentino e Il Tirreno Firenze. Nessuno però si cura del manto stradale in via Carducci e sul Lungarno Corsini, che da più di dieci anni aspettano un intervento di riqualificazione che non si limiti alle “toppe” sull’asfalto, presenti peraltro in quasi tutta la città: ne ha riparlato il Corriere Fiorentino, che si era già occupato dell’argomento a maggio con una dettagliata inchiesta. E mentre il PD si trova incalzato anche dalle rivendicazioni del M5S sul rispetto del punto dell’accordo elettorale relativo alla ripubblicizzazione dell’acqua (La Repubblica Firenze e La Nazione Firenze), culle e banchi si svuotano: la prof.ssa Annalisa Tonnarelli, professoressa associata di sociologia dei processi economici e del lavoro all’Unifi, ha spiegato in un’intervista a La Repubblica Firenze come sia importante potenziare il welfare e come il fenomeno delle culle vuote e dei pensionati al lavoro fosse già presente negli Stati Uniti nel 2000, e che i giovani di oggi, pur essendo stati «cresciuti dai nonni», non avranno «genitori liberi per occuparsi dei loro figli». La situazione degli ambulanti alle Cascine è un esempio di come le tesi della professoressa trovino ben più di un fondamento reale: il caro benzina, la diffusione del commercio digitale e il mancato ricambio generazionale stanno portando il mercato locale a svuotarsi sempre più, una situazione comune a tutti i mercati di quartiere come emerge dai dati dell’ufficio studi della Camera di Commercio, citati da La Nazione Firenze. (JCM)