Vandalismo contro la chiesa, cestini ribaltati e aggressione a un cittadino: ennesimo episodio di violenza, la vittima è l’ex sindaco di Impruneta

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Un uomo semina il caos in via Martelli, poi torna in libertà un’ora dopo. L’ex primo cittadino di Impruneta denuncia l’episodio con una lunga testimonianza sui social

 

Violenza e impunità si incrociano ancora una volta nella zona di Via Cavour. A raccontare l’ultimo episodio di violenza gratuita è Alessio Calamandrei, ex sindaco di Impruneta, che sui social ha pubblicato una drammatica testimonianza diretta: una serata tra amici si è trasformata in un incubo fatto di vandalismo, aggressione fisica e ore al pronto soccorso. Il tutto, nella centralissima via Martelli, a pochi passi dal Duomo.

“Qualcosa non sta funzionando…”, scrive Calamandrei, aprendo un lungo post che denuncia non solo l’episodio in sé, ma anche il senso di impotenza e smarrimento che accompagna questi atti sempre più frequenti.

Secondo quanto riportato, mentre si trovava a fare aperitivo con alcuni amici, Calamandrei ha assistito a un atto di vandalismo gratuito: “Un ‘umano’ tira una bottiglia di birra contro il portone della chiesa di San Giovannino dei Padri Scolopi… che ovviamente va in mille pezzi. Non contento, rovescia in strada due cestini del sudicio (che pesano un quintale l’uno) inveendo contro non so chi o cosa, e proseguendo la sua strada.”

A quel punto, l’ex sindaco decide di non voltarsi dall’altra parte. “Prendo il telefono, chiamo il 112, mi alzo dal tavolino e, seguendolo a distanza, racconto l’accaduto.” Il tentativo di segnalare l’uomo, però, si trasforma in un’aggressione fisica. L’individuo si accorge di essere seguito, si avvicina e parte l’aggressione. “Sempre mentre sono al telefono col 112, mi prende a seggiolate (seggiola recuperata dai tavolini di Eataly) sulla schiena e sul braccio.”

Subito dopo, due volanti della polizia arrivano sul posto. Una porta via l’aggressore, l’altra raccoglie testimonianze e documenti. Ma l’epilogo lascia sgomenti: “Risultato: dopo nemmeno un’ora lui è nuovamente in via Martelli (fotografia inviata dall’amico barista dove stavamo facendo l’aperitivo), a godersi il primo frescolino autunnale, e io al pronto soccorso di Santa Maria Nuova con un gomito che sembra un pallone.”

Segue il racconto di una lunga notte tra attese e accertamenti sanitari: sette ore e mezza per una radiografia e una prognosi di sette giorni con bendaggio semirigido. Tra le righe del racconto, Calamandrei trova anche un piccolo spiraglio di speranza: “Quattro ragazzetti, passando davanti ai cestini rovesciati, in quattro, li hanno ritirati su, senza domande, continuando a parlare fra loro, come fosse un gesto dovuto… Abbiamo ancora un po’ di speranza. Forse.” 

Foto: Facebook